Politica
12 Luglio 2018
L'assessore frena la bagarre contro la Soprintendenza: "Controlli solo su chi non è autorizzato o costituisce una barriera architettonica"

Cartelli commerciali in centro, Serra: “Non c’è il divieto”

di Elisa Fornasini | 3 min

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Cessato allarme: la Soprintendenza non ha vietato cartelli, lavagnette e treppiedi pubblicitari delle attività commerciali nel centro storico. A deporre le armi, prima ancora che iniziasse la battaglia annunciata da Paola Peruffo (FI), è l’assessore al Commercio Roberto Serra che chiama in causa il vigente regolamento comunale che tratta l’installazione della pubblicità stradale.

Da quel testo, approvato nel 2007, si evince in effetti che è consentito l’uso di “cartelli affissionali” e “trespoli polifacciali”, purché autorizzati dall’Ufficio Pubblicità-Affissioni e Impianti Pubblicitari Stradali.

“Non vi è la volontà da parte del Comune di mettere in discussione quanto fu approvato – precisa l’assessore -, per altro con l’avallo della Sopraintendenza, di un regolamento che fu proposto dal Comune di Ferrara proprio per rispondere alle esigenze soprattutto dei pubblici esercizi in una città, Ferrara, a vocazione turistica”.

Quindi sono installabili cartelli, lavagnette, treppiedi oltre a insegne, targhe e vetrofanie. Specie per i cavalletti espositori per menù, ne è consentito uno solo per ogni attività di somministrazione di alimenti e bevande e si può collocare all’interno della vetrina, della porta d’ingresso, o della distesa, in prossimità della stessa nel rispetto della normativa in materia di abbattimento delle barriere architettoniche (sul marciapiede, luce libera di almeno 120 centimetri) e all’intersezione più vicina nel rispetto di quanto prevede il codice della strada per locali con particolari problematiche di visibilità.

Ma allora cosa è stato a scatenare la bagarre che ha colpito alla sprovvista commercianti, associazioni di categoria e politici di opposizione? Come è noto, tutto è partito da una nota inviata dalla Soprintendenza al Comune, invitato a “verificare se ci siano situazioni anomale per eccessivo dimensionamento, per tipologia di oggetto installato non consono e comunque diverso da quanto sopra espresso, per posizionamento troppo distante dall’esercizio magari arrecando anche limitazioni alla viabilità e all’accessibilità”.

Il problema, in soldoni, non è la lavagnetta autorizzata e posizionata davanti al bar ma quei cartelli e treppiedi che non hanno ottenuto l’autorizzazione, o si sono rivelati più grandi di quanto permesso o che sono stati comunque installati in maniera tale da interferire con la viabilità, per fare un esempio concreto, con il passaggio di una persona in sedia a rotelle.

A breve partiranno anche i controlli – non sanzionatori ma informativi – da parte della polizia commerciale. Intanto “ad oggi nessun controllo è stato attivato – avverte Serra -, quindi quelle attività che non avessero una situazione regolare potranno attivarsi prima di essere verificate. Assolutamente doveroso è permettere alle imprese di potersi pubblicizzare in vario modo, altrettanto indispensabile è, in una città patrimonio dell’Unesco, mantenere una certa armonia” chiosa l’assessore Serra che si rivolge infine alla consigliera forzista pronta a dare battaglia: “Peruffo avrà compreso male, le consiglio di leggersi il regolamento”.

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