E’ la più antica descrizione sui sintomi e sul decorso clinico della sclerosi multipla, o sclerosi a placche. E autore è stato un discendente degli Estensi: Augusto d’Este.
Stiamo parlando di un documento di grande valore storico e scientifico pubblicato a cura del medico inglese Douglas Firth nel 1948 in Gran Bretagna e la cui edizione italiana, “Il caso di Augusto d’Este”, è stata realizzata a cura del Prof. Enrico Granieri , Direttore del Centro di Sclerosi Multipla dell’Università di Ferrara, con la traduzione del Dott. Patrik Fazio della Sezione di Neurologia di Unife e sarà presentata oggi alle ore 15,30 nell’Aula Magna del Rettorato.
Tra i relatori, sara’ presente anche S.A.I.R. Arciduca Martino d’Austria Este, Discendente casato d’Este.
Un nuovo volume edito da UNIFEPRESS, neonata casa editrice dell’Università di Ferrara che ha visto per la pubblicazione e la diffusione il contributo della Cassa di Risparmio di Ferrara, il cui Presidente, Dott. Alfredo Santini, da oltre vent’anni è attento osservatore della ricerca di base e clinica e dell’attività di servizio assistenziale del Centro Sclerosi Multipla di Ferrara.
“Insieme alla Fondazione CARIFE, nella persona del suo Presidente Dott. Sergio Lenzi – la Cassa di Risparmio di Ferrara – afferma il Prof. Granieri – da anni partecipa al perseguimento di progetti di ricerca in tema di neuro epidemiologia clinica e studi sulla qualità di vita, neuro immunologia e neurochimica, neurovirologia e neuroinfettivologia, neurofarmacologia e analisi su efficacia di nuove cure per la sclerosi multipla. Inoltre la Fondazione Italiana Sclerosi Multipla (FISM) ha riconosciuto il contributo culturale fornito da questo libro per la diffusione della conoscenza sulla sclerosi multipla e ha espresso ampio assenso all’iniziativa contribuendo in misura consistente con un finanziamento per la stampa e la divulgazione dell’opera tra le persone affette dalla malattia, i ricercatori, i medici, gli operatori sanitari e tutte le persone che combattono per un mondo libero dalla sclerosi multipla”.
“È singolare – prosegue Granieri – che la più antica descrizione sui sintomi e sul decorso clinico della sclerosi multipla si debba a Sir Augustus d’Este, nipote di Re Giorgio III d’Inghilterra, che tra il 1822 e il 1846 ha scritto in un diario e in un almanacco una cronaca personale della malattia che lo ha colpito. Nella prima metà dell’Ottocento era infatti alquanto di moda che artisti e persone di cultura vergassero autopatografie, descrizioni basate su esperienze personali e sintomi delle loro malattie”.
La sclerosi multipla è una malattia ad eziologia sconosciuta che determina aggressioni infiammatorie nel cervello e midollo spinale a carico della sostanza bianca, costituita da vie nervose mielinizzate che trasmettono segnali motori, visivi e sensitivi. Nella maggior parte dei casi, la sclerosi multipla colpisce i giovani, giovani adulti, nel pieno delle potenzialità della loro vita professionale, affettiva e sociale. Esordisce in genere tra i 20 e i 40 anni, con difetti neurologici circoscritti e transitori.
“È dunque significativo – conclude Granieri – il fatto che il documento vergato da Augusto d’Este riporti con chiarezza e ricchezza di particolari dati clinici che ancora oggi costituiscono i pilastri anamnestici e semeiologici che il neurologo identifica seguendo esordio e decorso dei giovani malati di sclerosi multipla. Ma, al di là del valore storico, il documento acquista particolare interesse perché dalle parole di un malato di notevole cultura e certamente privilegiato per i benefici sociali e culturali derivanti dall’appartenenza a un nobile casato, sia pure in linguaggio asciutto e per nulla autocommiserevole, ci indica come la malattia nella sua evoluzione imprevedibile abbia determinato la revisione di progetti esistenziali e aspettative per il futuro, influenzando significativamente lo stile di vita. Ancora oggi la sclerosi multipla è la causa più frequente di disabilità cronica nei giovani-adulti. Grazie al progresso della ricerca scientifica, l’orizzonte terapeutico si sta facendo sempre più ampio ed efficace. La persona con diagnosi di sclerosi multipla non deve più temere il futuro come un tempo: le cure sono sempre più numerose e mirate, e sta diventando sempre più reale la possibilità di riuscire finalmente a fermare questa grave malattia. Da oltre trent’anni il Centro di Servizi e Ricerca sulla Sclerosi Multipla dell’Università e dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara è impegnato nell’attività assistenziale e scientifica di questa patologia”.
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