Portomaggiore
4 Luglio 2018
La circolazione ferroviaria sulla linea Ferrara-Ravenna dovrebbe riprendere nel fine settimana

Treno deragliato, dopo la paura è iniziata la rimozione

di Redazione | 2 min

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Portomaggiore. “Poteva essere una strage, un disastro fortunatamente solo sfiorato”. È il commento sulla bocca di tutti anche ieri, a Portomaggiore, all’indomani del deragliamento del treno merci avvenuto all’alba di lunedì. Sono iniziate le operazioni di rimozione del convoglio, ripristino della linea, bonifica e messa in sicurezza del sito. Operazioni in pieno svolgimento che, impegnando giorno e notte squadre di tecnici ed operai, dovrebbero concludersi a fine settimana, con anche la ripresa del traffico dei treni.

Un incidente che avrebbe potuto causare danni ben più gravi nel caso ad esempio (vedi quanto successo a Pioltello) se alcuni vagoni avessero trasportato liquidi infiammabili. Oppure se il giardinetto a fianco dei binari, dove è piombato uno dei 28 carri (di proprietà della società Transawaggon) per il trasporto di auto e materiale ferroso (nella fattispecie però senza carico) trainati dalla motrice, fosse stato pieno di gente: in particolare anziani e bambini che sono i soliti frequentatori del parco intitolato al capitano degli alpini Giuseppe Molinari.

Ma anche se il deragliamento fosse avvenuto poche centinaia di metri prima, all’altezza dell’asilo. Oppure poco oltre, in stazione o lungo i marciapiedi. Questo nel caso vi fossero state le decine e decine di studenti e pendolari che come ogni mattina aspettano il treno per andare a scuola (per fortuna già chiuse da tempo) o al lavoro.

Di certo c’è che l’incidente ferroviario ha creato una gran frastuono. Un fracasso offuscato dalla polvere, avvertito dai residenti, dalla titolare del bar e da un paio di avventori, impressionati anche dalle vibrazioni provocate nei muri delle loro case. Il tutto mentre una pioggia di schegge di sassi e detriti ha colpito alcune auto in sosta lungo la strada, infrangendo vetri e bucando le carrozzerie.

Le cause non sarebbero imputabili a dolo, attentati, atti vandalici e terroristici; piuttosto a un guasto o cedimento meccanico; ancorché alla velocità o all’errore umano. Ma questo lo dovranno stabilire con certezza gli inquirenti, carabinieri, scientifica, dirigenti della Rfi, polizia ferroviaria, sul posto per le indagini del caso.

La tratta Ferrara-Ravenna, compreso Portomaggiore, è stata ristrutturata qualche anno fa con nuove traversine in cemento, binari, massicciata, barriere e segnaletica. Ricordiamo che non si segnalano vittime o feriti: solo lievemente contuso ma sotto choc il conducente del locomotore, trasferito in ambulanza all’ospedale di Cona per più approfonditi accertamenti clinici. In precedenza, nel 2014, un convoglio con una sessantina di viaggiatori, si mise di traverso sui binari a Gaibanella.

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