Lettere al Direttore
3 Luglio 2018

Trasloco Familia Christi, Perego ci ripensi

di Redazione | 2 min

A proposito del trasloco (più “spintaneo” che spontaneo) dei sacerdoti di “Familia Christi” dalla chiesa di Santa Maria in Vado, mi permetto alcune osservazioni. La cosa era nell’aria da tempo ma si sperava che le numerose richieste di rivedere la scelta avrebbero potuto influenzare una decisione diversa.

Considerato che questa comunità, forte della preparazione e del numero (circa quindici) di sacerdoti e seminaristi presenti, dal proprio ingresso nella parrocchia, ha restituito ad essi la vitalità di un tempo (apprezzata attività catechistica, coinvolgimento di numerosi giovani anche di altre parrocchie, concerti, incontri, visite, funzioni religiose in collegamento con radio nazionali), non si comprende il motivo per cui mons. Perego, Arcivescovo di Ferrara, con la carenza di vocazioni e di sacerdoti, voglia impedire di fatto a questa comunità di continuare a svolgere la propria azione pastorale.

A meno che non si voglia ipotizzare che dia fastidio, al clero progressista – e ai fedeli (pochi) che lo attorniano – il successo di chi opera nel solco della tradizione. Sarà vero, sarà falso? Giulio Andreotti diceva che a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si prende…Credo che i cattolici ferraresi apprezzeranno mons. Perego se il nostro pastore motiverà e spiegherà una decisione che si teme possa pregiudicare la permanenza di Familia Christi a Ferrara e che, contro ogni evidenza, viene presentata dalla Curia come la prosecuzione dell’opera dei pastori che hanno preceduto l’attuale Arcivescovo.

La nostra città, oltre ad avere la sciagura di una Amministrazione Comunale sempre più lontana dalle reali richieste dei cittadini (sicurezza, decoro del territorio, lavoro, servizi sanitari facilmente accessibili, risparmio), perderebbe un ulteriore punto di riferimento culturale. Ma con Tagliani e sodali faremo i conti alle prossime amministrative.

Un’ultima preghiera alla Curia. Eviti, per cortesia, di presentare la decisione come un atto di continuità con le scelte organizzative di Mons. Caffarra e Mons. Negri. Non dico che sia una “presa in giro” ma… siamo sufficientemente adulti per capire quale differenza sussiste tra la forma e la sostanza!

Alcide Mosso

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