Spal
1 Luglio 2018
Filippo Caselli ci racconta il suo amore biancazzurro ricostruito nei modellini della Curva Ovest

Spal, una passione in versione Subbuteo

di Redazione | 6 min

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Passione Spal in formato… miniatura. Perché le Spalpitazioni si possono vivere anche con un gioco da tavolo. Tra i tanti tifosi biancazzurri, Estense.com ha scovato un grande appassionato di Subbuteo che ha allargato il suo hobby alla costruzione di modellini della Curva Ovest, ricostruita nei minimi dettagli. Abbiamo deciso di contattarlo e farci raccontare da lui questa sua passione.

Buongiorno, vuoi presentarti da solo ai lettori di Estense.com?

Ciao a tutti. Sono Filippo Caselli, classe 1973. Nato nella meravigliosa Ferrara, città degli Estensi, del Castello, di Torquato Tasso, di Savonarola, dei cappellacci di zucca e della salama da sugo ma, soprattutto, città della Spal, la squadra del mio cuore. Lavoro nel mondo dello spettacolo, sono un tecnico luci e da qualche anno il mio girovagare mi ha portato a trasferirmi a Trieste. 

Perché e da dove nasce la passione verso il Subbuteo?

Ero piccino, avevo 10 anni, il figlio 18enne di amici di famiglia, in partenza per il militare, mi regalò il suo Subbuteo: tavola, squadre, porte e palloni. Per intenderci, tutto il necessario per iniziare a giocare e scoprire un nuovo mondo. Mi regalò diverse squadre, le mie preferite erano il Brasile e una strana che non conoscevo, ma mi piaceva da matti per i colori che aveva. Scoprirò anni dopo che si trattava del West Ham… Non sapevo bene le regole, ma non era un grosso problema perché coinvolsi i miei amici che, come me, si innamorarono subito del “calcio in miniatura”. Ricordo che in quel periodo, a casa mia e nell’intero condominio c’erano dei lavori di ristrutturazione. Insieme ai miei amici, scegliemmo un’ala del palazzo dove i lavori non erano ancora iniziati e la adibimmo a quartiere generale per le nostre sfide.

Sei un giocatore o un collezionista?

Ogni tanto gioco ma, non sono forte e non sono per l’agonismo. Mi piace, ma non mi interessa vincere a prescindere. Con il mio lavoro, che mi porta spesso via da casa per lunghi periodi, è difficile giocare spesso, ma quando capita è una vera goduria. Oltre a giocare, una cosa che adoro fare, sono i modellini della curva della Spal. Sono un super tifoso, ma abitando lontano, non sempre posso recarmi allo stadio e quindi mi dedico al bricolage per sfogarmi. Adesso sto facendo una bellissima curva che regalerò a un altro malato di Spal e Subbuteo: il caporedattore di Rai Sport. La collezione, verso i 15-16 anni, quando inizi a volere il motorino, quando ti rendi conto che al mondo esistono anche le ragazze e così ti allontani dal panno verde. E’ successo anche a me, finì tutto in cantina e sparso nei vari garage degli amici di allora, dove i nostri eroi basculanti restarono relegati fino a qualche anno fa, esattamente quando i colleghi tecnici che erano in tournée con me, forse stanchi di sentirmi parlare di com’era bello il Subbuteo, decisero per il mio compleanno di regalarmi la nuova edizione, quella con gli omini infrangibili (orrendi). Ricordo che aprii il pacco ed ebbi un tonfo al cuore. Lì per lì non mi resi bene conto di cosa stesse per succedermi, ma una volta tornato a casa, finita la tournée, chiamai mio nipote, all’epoca ancora piccolino e gli dissi “Guarda cosa mi hanno regalato”, aprii il panno, lo stesi sul tavolo, ci appoggiai sopra le porte e i giocatori e appena vidi rotolare la pallina mi resi finalmente conto che d’incanto ero ritornato in quella stanza, il nostro quartier generale. Quel posto in realtà non esisteva più, ma non ne ero mai uscito per davvero.

Da lì alla collezione il passo fu brevissimo, richiamai tutti i vecchi amici, feci il giro di tutte le nostre cantine e garage, soffitte e vari sottoscala polverosi e recuperai quegli eroi basculanti addormentati da tempo. Ora possiedo circa 600 squadre tra lw ed hw più tutti i vari accessori. Per fortuna a casa ho una stanza tutta mia dove custodire il mio tesoro verde.

Magari qualche nostro lettore, in cantina o in soffitta potrebbe avere una squadra che vale tanti soldi. Oggi qual è la squadra più rara?

Quella che devo ancora trovare! (ride). Ce ne sono di rarissime quasi quanto il santo Graal. Non si troveranno mai. Sono citate squadre che seppur presenti in catalogo, nessuno ha mai visto. Mistero come i numeri mancanti nel catalogo tipo la 395 e la 396 lw o dalla 406 alla 409. Esiste una sorta di rating. E’ un metodo un po’ vecchio, ma lo usano tutti e alla fine fa fede. Usa una scala da 1 a 6 per misurare il grado di rarità (grado 6 è anche detto “scordati di lei” per sottolinearne la difficoltà nel trovarla, grado 1, facilissima da reperire). Io qualcuna rara sono riuscito a trovarla. Posso dirti però che la mia preferita è la Spal, ossia la ref 3 del catalogo. Ce l’ho in diverse versioni lw, hw originali ed altre fatte dai vari maestri di pennello o di decals. Queste ultime sono davvero rifinite in tutti i particolari con nomi e sponsor, davvero bellissime, ma la più bella che ho, l’ho trovata un paio di anni fa grazie ad un amico di Padova: una ref 3 in box 63000 con la sola dicitura Spal e l’azzurro delle righe un po’ più chiaro del solito, ma proprio uguale a quello originale. Sulla scatola c’è ancora l’adesivo di Puccio, ricordate il negozio di giocattoli dove andavo da bimbo. Quando la vidi, quasi piansi dalla gioia.

Hai qualche consiglio per i ferraresi interessati a intraprendere questo gioco o più semplicemente collezionare squadre?

Conosco i ragazzi del club di Ferrara (Subbuteo Estense Giocatori Affiliati – Sega). Sono molto attivi sul territorio e organizzano tornei a livello nazionale. Purtroppo non vivendo più a Ferrara, raramente posso presenziare, ma appena riesco, passo a salutarli volentieri. Il presidente del club è Nicola De Leonardis per tutti conosciuto come “Delez”, autore di diversi libri sul Subbuteo e vero promotore del gioco a punta di dito. Per chi volesse iniziare, consiglio di andare per mercatini o nei vecchi negozi di giocattoli. Un tempo era facile trovare squadre e materiale. Io andavo da “Puccio”, storico negozio di Ferrara. Aveva una saletta interamente dedicata al Subbuteo (pelle d’oca a ripensarci) oppure alla “Gioia dei Bimbi”. Quest’ultimo negozio era proprio vicino a casa mia, sono tuttora convinto che mia mamma facesse il giro più lungo per tornare a casa per evitare di passarci davanti altrimenti erano lotte per farmi uscire da lì dentro. Oggi su Facebook, ci sono mille gruppi di compravendita. Inoltre c’è la piattaforma di E-Bay. È inutile sottolinearlo, ma il Subbuteo sta tornando alla grande! 

Filippo, grazie della tua gentilezza e disponibilità. Prima di salutarti e concludere vuoi aggiungere qualcosa?

Sì, quando vi capiterà di trovare delle squadre, nei mercatini dell’usato o antiquariato, non in rete, annusatele. Io lo faccio sempre per vedere se è originale soprattutto se si parla di Hp (dipinta a mano). Per esserlo devono avere il tipico odore di vecchio, quello buono di cantina ammuffita. In quel caso, se siete “malati” come il sottoscritto, prendetela ad occhi chiusi! Ciao, grazie a voi, buon Subbuteo a tutti e forza Spal.

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