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25 Giugno 2018

Impianti termici e caldaie: il riscaldamento costa meno grazie all’efficienza energetica

di Redazione | 5 min

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(foto di archivio)

L’efficienza energetica va a braccetto con il risparmio nei consumi e la salvaguardia dell’ambiente, questo almeno è quello che emerge dagli studi di settore effettuati in ambito energetico, a seguito dell’approvazione della Direttiva Europea 2005/32/CE.

Tale disposizione, denominata Eco-Design, ha stabilito a norma di legge, anche nel nostro paese, l’impossibilità dei produttori di immettere sul mercato le caldaie tradizionali, salvo una particolare eccezione, preferendo gli innovativi modelli a condensazione e quelli di ultima generazione, alimentati da energie rinnovabili.

Versatili, performanti ed efficienti, in questo periodo di transizione in cui molti consumatori, sia pubblici che privati, hanno deciso di fare un passo in avanti per raggiungere l’efficienza energetica, adattando i vecchi impianti di riscaldamento e rimpiazzando le caldaie tradizionali con i modelli di ultima generazione, le caldaie hanno mostrato sulla carta, e quindi in bolletta, il risparmio che possono arrecare sui consumi, spingendo un numero crescente di persone a decidere di investire nel settore dell’efficientamento energetico.

Considerato il costo di una caldaia a condensazione, che risulta certo più oneroso rispetto a quello di un modello tradizionale, nell’aiutare i consumatori ad investire in questo processo di rinnovamento e adeguamento, sono stati fondamentali i contributi e gli incentivi messi a disposizione dallo Stato.

Dall’Ecobonus, al Sismabonus, al Conto Termico, dalle detrazioni fiscali alla cessione del credito fiscale, sono molte le misure rientranti nel Piano d’Azione Nazionale per l’Efficienza Energetica (PAEE) e nella Strategia Energetica Nazionale (SEN), che hanno sostenuto le spese degli italiani verso il raggiungimento dell’efficienza energetica.

Secondo quando riportato dal Presidente dell’ENEA Federico Testa, lo scopo prioritario di questi strumenti è di rendere facilmente accessibili gli incentivi per il raggiungimento dell’efficienza energetica, soprattutto per quelle fasce di popolazione con maggiori necessità e minori possibilità, nel tentativo di risanare e mettere in sicurezza quelle situazioni di degrado concentrate nelle grandi periferie urbane, dove i condomini con sistemi di riscaldamento vecchi e non a norma sono la maggioranza.

Tali incentivi risultano ancora operativi per raggiungere gli obiettivi prefissi dal PAEE entro il 2020, non solo nel settore privato e residenziale, più avanti e con una maggiore propensione all’efficientamento, ma anche in quello pubblico, dall’industria, al terziario, ai trasporti, dove c’è ancora del lavoro da fare per raggiungere i risultati attesi.

Anche in questo senso l’ENEA si è già attivata, attraverso una serie di azioni mirate per la formazione e l’informazione, e per fornire supporto ai rappresentanti delle istituzioni nel prendere decisioni in merito alla riqualificazione e all’efficientamento degli immobili e dei sistemi gestiti dalle PA. Tra le varie attività di formazione e informazione promosse dall’ENEA, nel 2017 ha avuto un forte successo la campagna Italia in Classe A, grazie ai molti roadshow e alla pubblicità tramite i social network, che gli ha permesso di raggiungere oltre 10 milioni di contatti tra famiglie, imprese, associazioni e Pubbliche Amministrazioni.

Stando al 7° Rapporto Annuale sull’Efficienza Energetica (RAEE), presentato il 19 giugno a Roma dall’ENEA (RAEE), le misure che sono state adottate negli ultimi 10 anni, dal 2011 al 2017, per favorire e incentivare azioni di efficientamento nel settore dell’energia, hanno permesso di risparmiare all’incirca 2 miliardi e mezzo di euro. Questo perché i nuovi impianti di riscaldamento e le nuove caldaie a condensazione, più efficienti e performanti, hanno portato una notevole diminuzione dei costi legati all’importazione di petrolio e gas naturale dai paesi esteri.

Inoltre, anche dal punto di vista ambientale, grazie all’adeguamento degli impianti casalinghi e industriali dal punto di vista della classe energetica, è stato calcolato che nell’atmosfera sono state rilasciate circa 19 milioni di tonnellate di CO2 in meno rispetto al decennio precedente, un passo fondamentale per promuovere la salute e il benessere degli individui e la salvaguardia del pianeta.

Ma davvero il graduale efficientamento energetico a cui si punta sta portando un sensibile risparmio ai consumatori? I numeri indicano di sì. Dall’esame degli investimenti realizzati nel periodo 2014-2017 per la riqualificazione energetica degli immobili, incentivati dalle detrazioni assicurate dall’Ecobonus, risulta che i consumatori hanno potuto beneficiare di un risparmio annuale in bolletta che va dai 250 euro del 2014 ai 150 euro del 2017, corrispondente a un risparmio medio annuo del 15% sul totale della spese energetica familiare.

Prendendo in esame il 2017 e volendo valutare anche la qualità degli interventi che sono stati messi in atto, ENEA ha riscontrato che circa l’80% degli investimenti attivati ha riguardato edifici costruiti prima degli anni ’80, e alla riqualificazione degli edifici precedenti agli anni ’60 è stato destinato il 25% delle risorse totali. Di tutti questi interventi, il 40% ha interessato edifici isolati, come villette e case singole, e il 35% è invece intervenuto su edifici in linea e condomini a più piani, dove gli interventi sono certamente più complicati e d’impatto, anche a livello strutturale.

Grazie al Rapporto ENEA sulle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica edilizia, sappiamo anche su quali interventi hanno deciso di investire gli italiani per aumentare la percentuale di risparmio, anche una volta installati i nuovi modelli di caldaie di nuova generazione.

Gli interventi più costosi e consistenti hanno riguardato la sostituzione dei serramenti, la coibentazione di tetti e solai e la sistemazione di pareti orizzontali e inclinate. In questo modo le famiglie e i consumatori hanno potuto equilibrare il rapporto costi/efficienza legato all’installazione delle nuove caldaie a condensazione, che risultano più performanti se abbinate a case con poca dispersione e con sistemi di riscaldamento a basse temperature.

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