Attualità
23 Giugno 2018
Il Castello non sarà il solo monumento che porta turisti a Ferrara ma ci saranno quattro grandi poli

Il Ducato Estense passa per rivoluzione dei musei civici di Ferrara

di Redazione | 3 min

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Una situazione quella del sistema museale civico di Ferrara che vede in atto una vera e propria rivoluzione di spazi e allestimenti resa possibile dai corposi finanziamenti governativi messi a disposizione per sanare le ferite del terremoto del 2012 e per lanciare l’ambizioso progetto del Ducato Estense. L’argomento è stato affrontato venerdì mattina in un convegno presso la Camera di Commercio che aveva come focus ‘Il Castello Estense: una risorsa culturale ed economica del territorio”.

Il monumento principe di Ferrara fa da traino per tutta l’offerta turistica e museale della città con i suoi 180mila visitatori nel 2017, una crescita costante negli ultimi anni dovuta sicuramente alla riapertura della Torre dei Leoni, unico punto accessibile per osservare la città dall’alto, i Camerini di Alabastro e alla presenza dell’esposizione temporanea delle opere di Boldini e De Pisis, ma anche all’unicità è stessa del monumento: è uno dei pochi esempi di castelli ubicati nel centro di una città di considerevoli dimensioni e indubbiamente l’unico ancora circondato da un fossato pieno d’acqua. “Nei prossimi anni il Castello sarà oggetto di imponenti interventi restauro che ce lo restituiranno più bello, più sicuro e anche più fruibile – spiega Ethel Guidi, responsabile Uo Castello Estense -. Durante i cantieri il monumento non chiuderà mai completamente, questa è una condizione imprescindibile che ci siamo posti. Certamente durante le fasi di cantiere il Castello non potrà esprimere al meglio tutte le sue potenzialità ma crediamo che sia alla nostra portata nei prossimi anni il superamento della soglia dei 200mila visitato all’anno”.

Ma il sistema museale civico del futuro sarà sempre più policentrico, ovvero il Castello non dovrà essere il solo monumento che porta turisti a Ferrara. Per raggiungere questo obiettivo l’amministrazione comunale sta predisponendo l’organizzazione del sistema dei musei civici, una volta terminato il periodo di grandi cantieri in atto, in quattro grandi poli museali: il Polo Centrale sarà costituito dal Castello Estense e dal Museo della Cattedrale, il Polo del Quartiere Est dalla Palazzina Marfisa, da Palazzo Bonaccossi, da Palazzo Schifanoia e avra nelle vicinanze musei statali come Casa Romei e l’Archeologico, il Polo dei Diamanti che comprenderà Palazzo Diamanti, Palazzo Massari, Orto Botanico e Palazzo Prosperi, e infine un polo a se stante sarà rappresentato dal Meis che dovrà essere la porta d’ingresso per chi arriva in città. “L’obiettivo è quello di far capire al turista che Ferrara non la si può visitare in un solo giorno, che se anche si vede solo il Castello Estense non si può dire di avere visitato la città- spiega Giovanni Lenzerini, dirigente settore attività culturali -. Creare un sistema policentrico significa dare più offerta al turista in modo da trattenerlo per più tempo”.

Sempre più stretto è il legame all’interno della provincia con Comacchio e la costa in modo da offrire al turista quante più esperienze possibili nello spazio di pochi chilometri. “Siamo un territorio che offre il meglio di sé se apprezzato nella sua interezza e non a pezzettini – sottolinea l’assessore alla Cultura, Massimo Maisto -. Da Comacchio a Cento abbiamo un’offerta turistica assai ampia che solo poche altre province possono vantare. È notizia di ieri il lancio del pacchetto Vacanze, Cultura e Natura in collaborazione con Comacchio e gli altri comuni rivieraschi, è solo un primo passo. Prossimamente lanceremo il nuovo brand turistico di Ferrara ‘Ferrara feeling’ che sostituirà a poco a poco lo storico ‘Ferrara Terra e Acqua’ e richiamerà anche graficamente il logo di ‘Comacchio Po Delta Park Riviera’ per ribadire la volontà di lavorare insieme con un territorio coeso”.

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