Attualità
22 Giugno 2018
A causa dello sciopero estivo dei docenti, gli studenti del primo anno potrebbero ritardare la registrazione degli esami: a rischio le borse di studio

Azione Universitaria: “Appelli a rischio, le matricole sono discriminate”

di Ruggero Veronese | 3 min

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“In Unife attualmente c’è di fatto una discriminazione tra studenti”: a sostenerlo sono gli iscritti di Azione Universitaria, associazione studentesca culturalmente ‘figlia’ dei movimenti della destra sociale, che il 12 luglio incontreranno i professori presentando le 2.500 firme di universitari raccolte per legittimare le proprie richieste. La discriminazione di cui parlano non ha a che fare con minoranze etniche, confessionali o di altro tipo, ma è di natura più tecnica: a essere penalizzati rispetto agli altri studenti sono le matricole del primo anno, che a causa dello sciopero estivo dei docenti rischiano di saltare una sessione di esami. Ma in questo modo rischia di non essere garantita la quota minima di appelli stabilita dai regolamenti universitari.

“Abbiamo raccolto molte segnalazioni – afferma il presidente dell’associazione Alessandro Balboni -, molte delle quali dai ragazzi di biotecnologie dove quest’anno ci sono state parecchie iscrizioni. La vicenda sembra molto astrusa ma in realtà è qualcosa che rischia davvero di penalizzare una fascia di studenti”. Proviamo a riassumere le questioni più tecniche: gli atenei devono garantire almeno cinque sessioni di esami all’anno, che nel regolamento interno di Unife diventano sei. Nel caso questa quota non venga raggiunta, i docenti devono comunque effettuare un’appello di recupero prima della fine della sessione estiva. Ma nel luglio di quest’anno è previsto uno sciopero dei docenti, che chiedono più fondi per ricerca e dottorati e lo sblocco degli scatti agli stipendi. L’appello di recupero potrebbe quindi slittare a settembre.

Basta quindi rimandare gli esami di un paio di mesi? Non proprio, o meglio non per tutti. Perché il conteggio dei crediti acquisiti durante l’anno accademico deve essere presentato entro il 10 agosto, quindi gli esami passati successivamente verranno registrati l’anno successivo. Un problema non indifferente per chi non si può permettere di rimandare di un anno intero la registrazione degli esami: si pensi ad esempio ai titolari delle borse di studio, che devono costantemente dar prova del proprio rendimento per non perdere i contributi pubblici. Il problema riguarda in particolare le matricole, visto che non avrebbero alcun motivo di prender parte a una sessione a settembre (avendo appena iniziato l’università), che può invece tornare utile a chi nell’anno precedente ha frequentato corsi. Chi frequenta il primo anno si potrebbe quindi trovare, di fatto, con una sessione in meno disponibile.

Azione Universitaria ha raccolto 2.500 firme per sollevare la questione (“e siamo l’unica associazione studentesca ad averlo notato”, puntualizza Balboni), e il 12 luglio incontrerà i docenti per chiedere di trovare una finestra temporale prima del 10 agosto per garantire un appello agli esami. “Renderemo nota la situazione ai professori in modo da regolarizzare la situazione – continua Balboni -. Chi non lo farà verrò contattato dagli organi di garanzia dell’università, a cui ci appelleremo”.

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