di Martin Miraglia
È stato presentato “a bocce ferme” in commissione consiliare il primo bilancio informale dei nuovi canoni per l’edilizia residenziale pubblica di Acer allo scoccare dei sei mesi dalla loro entrata in vigore.
Una seduta per fare il punto della situazione anche in considerazione dell’ordine del giorno, presentato lo scorso ottobre dal Movimento 5 Stelle e che dovrà essere discusso, che chiede di estendere il contributo di 24 euro — quello che il Comune offre alle fasce più deboli per le quali il canone è di locazione è di 44 euro mensili — a tutti i soggetti che dichiarino redditi inferiori ai 7500 euro annui.
“Questo era il giusto tempo per fare una valutazione, prendendo gli ultimi sei mesi e raffrontandoli con il semestre precedente”, ha affermato l’assessore ai servizi sociali Chiara Sapigni che poi ha fatto sapere come l’amministrazione abbia comunque “messo a fuoco anche altri strumenti per limitare la morosità, con l’allargamento anche agli inquilini che usufruiscono dell’edilizia residenziale pubblica dei fondi per la morosità incolpevole che ammontano a qualche centinaia di migliaia di euro l’anno e con un accantonamento annuo dal monte canone a favore delle famiglie più in difficoltà per le quali questi fondi verranno destinati con criteri che andremo a deliberare”.
“Questo – ha concluso Sapigni – è per dire che siamo tutti preoccupati perché il sistema Acer rimanga stabile, ma se calano le entrate generate dagli alloggi si limita la capacità di intervenire”.
“Si tratta di un campione molto rappresentativo perché include 2603 nuclei su circa 3400 alloggi nel comune di Ferrara dei quali abbiamo preso un sottoinsieme per mantenere l’integrità dei dati eliminando i nuclei che hanno subìto modifiche nell’ultimo periodo”, ha spiegato Michele Ardolini illustrando le tabelle sui nuovi introiti derivanti dalle tariffe sperimentali dei primi sei mesi, con i dati calcolati al 30 aprile.
“I nuclei sono stati suddivisi per fasce di canone, e la A è quella dove c’è un’incidenza maggiore e corrisponde a un Isee inferiore a 7500 euro l’anno e quindi corrispondono a un canone massimo del 15% dell’Isee, ovvero un massimo di 91 euro e un minimo di 44 euro mensili. Questo campione rappresenta 1419 nuclei familiari e prima della riforma avevano un canone medio di 60,08 euro che dopo l’applicazione della nuova normativa scendono a 57,70. Di questi poi abbiamo 686 nuclei che si fermano a 44 euro, dei quali 104 percepiscono il contributo di 24 euro al mese”. Nonostante tutto questo però, è in calo anche se marginalmente anche in questa fascia la morosità, che dal 26% della fine dello scorso anno passa al 25%.
Stabile è invece la morosità della fascia B, la seconda più consistente con 1024 nuclei familiari presi in esame che rimane ferma al 9% a fronte di un aumento medio del canone mensile di 17 euro (da 170 a 187), così come la C — il cui aumento medio è più consistente, da 281 a 341 euro mensili — che fa registrare una morosità del 6% a fronte del 4% del 31 ottobre scorso.
Crolla invece la morosità dell’ultima fascia, la D, che dall’11% passa al sei, anche se le posizioni prese in esame sono solamente 29. Complessivamente però, su un totale di 2603 posizioni, il fatturato per l’Erp di Acer passa dai 2.762.384 euro agli attuali 2.903.707, con una morosità che passa dai 412mila euro agli attuali 406mila.
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