Attualità
16 Giugno 2018
L'organizzazione presenta il Bilancio Sociale 2017 con i progetti e i sogni dei suoi volontari

Ibo: restiamo umani e solidali

di Redazione | 3 min

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“La pubblicazione del Bilancio Sociale è sempre occasione di riflessione, un momento per interrogarsi su ciò che abbiamo fatto e sulla direzione verso cui intendiamo andare”. Con queste parole Alberto Osti, riconfermato alla guida di Ibo Italia nella recente assemblea dei soci del 31 maggio, apre l’introduzione alla nuova edizione del Bilancio Sociale che presenta numeri, foto e racconti del 2017, con alcuni focus anche sui primi mesi del 2018.

Veste grafica ormai consolidata e alcune novità per una pubblicazione arrivata alla decima edizione: più spazio per i racconti dei volontari e dei beneficiari, due pagine che ripercorrono le celebrazioni dei 60 anni e altre due per i neonati Corpi Civili di Pace, una sezione per l’impegno verso i ragazzi delle zone colpite dal Terremoto in Centro Italia. Poi le certezze di sempre: tantissime foto da luoghi vicini e lontani, le citazioni ed i grafici che approfondiscono le diverse attività, le entrate e le uscite (e la loro suddivisione e composizione), i finanziatori e gli stakeholder, le aziende amiche, i donatori privati e la trasparenza nell’utilizzo delle donazioni.

Alcuni numeri in evidenza: 926 i volontari coinvolti, 96.127 le ore che hanno donato; 242 i giovani coinvolti in Campi di Volontariato, 49 in progetti di Servizio Civile, 15 in programmi dell’Unione Europea; più di 2.000 gli studenti incontrati in 55 laboratori nelle scuole fra Parma e Ferrara, 49 gli adolescenti delle zone colpite dal sisma ospitati nella scorsa estate. Quasi 20.000 beneficiari diretti e indiretti dei progetti in Perù, Ecuador, Romania, Tanzania e Ucraina sostenuti anche dalle tante iniziative di Fund Raising partecipato.

“Vi abbiamo soddisfatto? – chiede il presidente Osti – Siamo stati all’altezza degli inviti alla solidarietà di Papa Francesco? La solidarietà, certo: un dono di cui tutti abbiamo bisogno e che, fino a poco tempo fa, sostituiva pienamente la ricchezza. Perché a dare speranza e protezione non era solo il denaro: erano soprattutto i legami e la fiducia che avevamo l’uno verso l’altro. Al loro posto, oggi, regnano sospetto e paura: paura di essere raggirati, frodati, ingannati. Un fardello che le Ong stanno portando come una croce – prosegue – che è conseguenza anche dei nostri limiti e della nostra autoreferenzialità, ma nasce, ed è triste constatarlo, da precisi intenti e ambizioni di potere. Eppure, tante persone e tante comunità che incontrerete leggendo queste pagine, si aspettano un aiuto da noi. Ed allora ecco il messaggio che ci piacerebbe far passare: ricordiamoci della speranza”.

Una speranza che passa anche da una nuova struttura per sede nazionale di Ferrara, alla quale sono dedicate le due pagine conclusive della pubblicazione che si aprono così: “Da tempo, infatti, lo stabile di via Montebello, a Ferrara, iniziava a starci stretto e non ci dava la possibilità di poter offrire alcune opportunità che ci stanno sempre più a cuore: la partecipazione attiva dei cittadini ferraresi e non solo, l’ospitalità di volontari da fuori città e da fuori Italia, l’aiuto concreto ai bisogni del territorio specialmente legati al disagio giovanile. Tenere quell’incredibile ricchezza che deriva dalla cooperazione e dal volontariato internazionale relegata dietro ad una scrivania di un ufficio non ci bastava più: avevamo bisogno di condividerla, farla diventare scoperta, meraviglia, speranza e soprattutto renderla accessibile, concreta, comprensibile e vicina alle vite di ognuno di noi”.

E proprio per far arrivare la pubblicazione alle tante persone interessate alla nuova sede presso la ex Scuola Banzi, Ibo Italia metterà a disposizione copie del Bilancio Sociale in alcuni luoghi del quartiere di via Boschetto e sarà presente con uno stand in occasione della manifestazione Lady Burger Fest a Cocomaro di Cona.

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