Eventi e cultura
13 Giugno 2018
Ferrara dedica la prossima mostra al rivoluzionario paesaggista dell'Ottocento

Ai Diamanti, tutto il genio di Courbet

di Redazione | 3 min

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A settembre 2018, per la prima volta dopo quasi cinquant’anni, torna in Italia Gustave Courbet. Il palazzo dei Diamanti dedica a questo genio indiscusso dell’Ottocento e al suo rivoluzionario approccio alla pittura di paesaggio una retrospettiva, intitolata “Il bello è nella natura”, che verrà inaugurata il 22 settembre e che potrà essere ammirata fino al 6 gennaio.

Uomo dalla personalità forte e complessa, Courbet si impose come padre del realismo, aprendo la strada alla modernità in pittura con lavori provocatori e antiaccademici la cui principale fonte d’ispirazione fu la natura.

La mostra presenterà una cinquantina di tele, tra cui molti capolavori dell’artista, come Bonjour Monsieur Courbet o il sensuale autoritratto L’uomo ferito o il celebre Fanciulle sulle rive della Senna, provenienti dai più importanti musei del mondo e condurrà il visitatore in un percorso attraverso i luoghi e i temi della sua impressionante e appassionata rappresentazione del mondo naturale: dai panorami della sua terra dipinti in gioventù, alle spettacolari marine battute dalla tempesta, dalle misteriose grotte da cui scaturiscono sorgenti alle cavità carsiche che si spalancano nei torrenti, dai sensuali nudi immersi in una rigogliosa vegetazione alle sublimi scene di caccia della maturità.

Guardato come un maestro dagli impressionisti e venerato da Cézanne, Courbet sembra svelare forme in attesa di essere rese visibili, catturando i fenomeni naturali più elusivi e transitori, ben rappresentati nel percorso espositivo ideato da Fondazione Ferrara Arte e Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara, a cura di Dominique de Font-Réaulx, Barbara Guidi, Maria Luisa Pacelli, Isolde Pludermacher e Vincent Pomarède.

I paesaggi della regione natale, la Franca Contea, occupano un posto particolare nel cuore dell’artista: la vallata lussureggiante della Loue, gli altipiani aridi, i fiumi impetuosi, il sottobosco e i cieli immensi sono così rielaborati in infinite e sorprendenti varianti. Motivo d’ispirazione furono anche i luoghi dove ebbe modo di soggiornare o che visitò nel corso della sua vita, come le coste mediterranee nei pressi di Montpellier, i paesaggi rocciosi della regione della Mosa in Belgio, le marine della Normandia, con le onde rigonfie prima di infrangersi sulle rocce o i laghi svizzeri dipinti in esilio in un’atmosfera carica di nostalgia.

A questi soggetti si aggiungono i dipinti che hanno per tema i nudi e gli animali nel paesaggio, dove Courbet dimostra ancora una volta di essere portatore di uno sguardo originale sul mondo, ma anche di essere consapevole della grande tradizione pittorica occidentale, studiata al Louvre.

Con Courbet e la natura il pubblico italiano potrà quindi riscoprire l’opera di uno dei più grandi pittori dell’Ottocento, un artista che ha lasciato un segno indelebile sulla sua epoca traghettando l’arte francese dal sogno romantico alla pittura di realtà, e da questa a un nuovo amore per la natura.

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