Formignana. Quali attività ricreative-culturali vengono svolte nel luogo di culto islamico di Formignana? È la domanda che Barbara Grassilli, capogruppo della Lega a Formignana (anche se sospesa per sei mesi dal partito, ndr), rivolge al sindaco Laura Perelli durante l’ultima seduta del consiglio comunale di lunedì. Una domanda che ha spiazzato la prima cittadina perché di centri culturali islamici non ce ne sono, né oggi né in passato.
“Siamo al corrente che a Formignana c’è un centro culturale-luogo di culto islamico” scriveva la leghista nella sua interrogazione datata 21 maggio, per poi asserire con convinzione che “sono in aumento i luoghi di culto (prevalentemente islamici) realizzati raggirando le norme in materia di luoghi di culto” e che i “centri culturali islamici sono spesso utilizzati come moschee anche se ufficialmente non sono luoghi di culto”.
“Ritenuto corretto conoscere i contenuti ricreativi-culturali, visto che spesso i piccoli paesi sono a rischio o poco controllati e si sottovaluta il rischio radicalizzazione”, Grassili interrogava il sindaco sulle attività svolte all’interno del centro. Salvo scoprire che “non è mai esistito un luogo di culto a Formignana, non c’è e non c’è mai stato”.
La spiegazione viene direttamente dalla Perelli: “Un paio di anni fa avevano richiesto una sala del municipio come luogo di raduno durante il ramadan, concessa dopo la regolare richiesta di utilizzo che possono presentare tutti i cittadini. Comunque è da due anni che non viene richiesta la saletta e non è mai stato aperto un centro culturale, Grassilli deve aver mal interpretato o essere poco aggiornata sui fatti”.
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