Lettere al Direttore
13 Giugno 2018

Patentino antifascista? Abbiamo già quello di patrioti

di Redazione | 2 min

Con una mozione del PD ieri, in consiglio comunale, è stato approvato l’impedimento alla concessione di spazi e sale pubbliche a chi decidesse di non sottoscrivere il ‘patentino’ di antifascista. L’accusa di fondo, avanzata dalla sinistra, sarebbe l’imbarazzo della destra di dichiararsi antifascista. In nome dell’antifascismo, nel nostro dopoguerra, le più atroci nefandezze sono state compiute su persone inermi. Torture, eccidi di massa, stupri e violenze di ogni genere, ampiamente documentate oggi da tanti studiosi di ogni estrazione politica.

Quindi questa sinistra ha ragione, c’è chi ha un forte imbarazzo, pur ripudiando ogni forma di totalitarismo, nel dichiararsi antifascista. E quell’imbarazzo dovrebbe avvertirlo – magari – proprio anche chi si richiama ai valori dell’antifascismo, se un giorno decidesse finalmente di fare i conti con la Storia. Se il signor sindaco cercava invece un pretesto per negare ‘democraticamente’ gli spazi pubblici alle opposizioni, sappia allora che Fratelli d’Italia in piazza continueranno ad esserci, tra la gente come sempre, per rappresentare i loro problemi reali, come l’immigrazione fuori controllo, l’impoverimento del ceto medio, l’esplosione della disoccupazione stabile, la perdita della produzione industriale, la crescita zero e il continuo aumento del debito pubblico.

Perché i Fratelli d’Italia hanno sottoscritto, fin dalla loro nascita, un ‘patentino’ che l’ideologia di sinistra ha voluto sempre sacrificare, un tempo al mito dell’Internazionale comunista e oggi all’Europa franco-tedesca: quello di patriota.

Mauro Malaguti – Portavoce di Fratelli d’Italia

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