Portomaggiore
8 Giugno 2018
Secondo open day per l'impianto di Runco di Portomaggiore e le sue ciliegie Sweet brevettate

Cresce l’interesse per il ceraseto di Salvi Vivai

di Redazione | 3 min

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Portomaggiore. Un appuntamento tecnico di alto livello quello che giovedì 7 giugno ha visto la presenza di più di 200 persone tra produttori, agronomi ed esperti del settore nel ceraseto sperimentale Salvi Vivai a Runco di Portomaggiore.

Tante le presenze da tutta Italia e molte anche le delegazioni arrivate da Francia, Belgio, Moldavia, Grecia, Turchia e Austria. “La risposta a questo open day è stata molto alta – commenta Silvia Salvi, socio amministratore di Salvi Vivai – a dimostrazione del grande interesse del comparto rispetto a questa sperimentazione che guarda all’innovazione varietale e agronomica” .

In questo impianto, Salvi Vivai, in collaborazione con l’Università di Bologna, da 5 anni studia e sviluppa in campo una particolare famiglia di ciliegie, le Sweet. Sweet Aryana Pa1UniBo (+3 gg da Burlat), Sweet Lorenz Pa2UniBo (+6), Sweet Gabriel Pa3UniBo (+10), Sweet Valina Pa4UniBo (+20), Sweet Saretta Pa5UniBo (+23) e Sweet Stephany Pa7UniBo(+27): queste le 6 varietà brevettate dall’Università di Bologna e assolute protagoniste della giornata.

La scelta, per l’azienda ferrarese, di puntare sul ciliegio è dettata dalla consapevolezza che questo tipo di coltivazione si adatta perfettamente ad un’agricoltura ecosostenibile, specializzata e che rappresenta il futuro. La grande novità della sperimentazione Sweet risiede nella scelta e nello studio di varietà che sono quasi identiche per sapore, colore, durezza e forma e, particolare fondamentale, hanno un’epoca di maturazione e di raccolta scaglionata in 5 settimane.

Si tratta di un prodotto altamente apprezzato proprio per la sua dolcezza: il livello zuccherino, infatti, si segnala intorno a 18° Brix. Ma sono molti altri gli aspetti che fanno della serie Sweet una famiglia di alta qualità: il colore rosso uniforme e brillante (4-6 CTIFL code) si affianca ad un calibro minimo di 28 mm (a conferma di una grossa pezzatura) e una polpa particolarmente consistente (0,40 kg/cm²).

Ciliegie perfette per gusto, forma e colore, che fanno impazzire il consumatore, nonché produttive e di facile raccolta, cosa che fa innamorare il produttore: e questo connubio lancia verso un sicuro successo. Insomma, “la collaborazione tra Salvi Vivai e l’Università di Bologna è un sodalizio importante – spiega Stefano Lugli, responsabile del progetto del Dipartimento di Scienze e Tecnologia Agroalimentari dell’Università di Bologna – che ci ha permesso di ottenere risultati importantissimi e di elevato valore sia accademico che commerciale”.

L’evento, inoltre, ha visto il supporto di Valagro, leader mondiale in prodotti biostimolanti, che mette in campo la propria ricerca supportata dall’esclusiva piattaforma tecnologica Geapower. Sul ciliegio Valagro propone ed applica la propria linea nutrizionale specifica presentata proprio in questa occasione.

Ma l’innovazione passa anche attraverso l’impianto di produzione scelto detto “senza scala”.

Un sistema di questo tipo permette di avere una densità tra le 5.000 e le 6.000 piante per ettaro, con entrata in produzione già dal secondo anno e con il 90% dei frutti di calibro maggiore ai 28 mm. Le piante sono innestate su portinnesti nanizzanti (Gisela 5) che evitano l’eccessivo sviluppo in altezza della pianta e che facilitano dunque, anche le operazioni di raccolta.

Il campo varietale visitato durante l’open day prevede la visita a piante alla quarta e alla quinta foglia. Ogni fila è dedicata ad una varietà specifica e necessita che la gestione dell’intero impianto sia fatta in modo assolutamente omogeneo (stessa concimazione, irrigazione e trattamenti fitosanitari). Naturalmente non si tratta della conduzione ottimale rivolta alla massimizzazione delle performance delle specifiche varietà, ma permette di confrontarne le prestazioni.

La ridotta dimensione delle piante permette l’utilizzo di reti di copertura in polietilene a maglia stretta, che aumentano in modo molto evidente i risultati finali grazie alle numerose funzioni svolte. Il nuovo sistema di reti multifunzionali “keep in touch”, infatti, preserva la produzioni dagli insetti (drosophila e cimici in primis), assolve un importante funzione antipioggia grazie ad un doppio strato presente nell’arcata superiore, oltre a proteggere le piante dalla grandine. Infine, da non trascurare la riduzione del 13% della luce diretta, senza però diminuire la luce diffusa, e la garanzia di una migliore efficienza dei trattamenti chimici riducendo l’impatto ambientale.

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