A casa della ex con falce e cesoie. “La voglio uccidere”
Si è presentato a casa della ex compagna armato di mazzetta da muratore, falce, scalpello e cesoia, molto probabilmente perché non aveva accettato la fine della loro relazione
Si è presentato a casa della ex compagna armato di mazzetta da muratore, falce, scalpello e cesoia, molto probabilmente perché non aveva accettato la fine della loro relazione
In una sola serata, l'undici luglio, sul palco del Summer Festival di Piazza Ariostea saliranno sul palco i CCCP - Fedeli alla linea, Vasco Brondi e i Gaznevada
Giovani, frazioni, ambiente, economia e società. Sono queste le parole con le quali possiamo riassumere il programma di Fabio Anselmo presentato nella tana del lupo, San Martino, una di quelle frazioni su cui Alan Fabbri ha basato la scorsa campagna elettorale
Prosegue il processo nato dall'inchiesta relativa alle presunte difformità strutturali dello stadio Paolo Mazza, riscontrate durante il cantiere per i lavori di ampliamento dell'impianto sportivo cittadino fino a 16mila posti, avviato dopo la permanenza della Spal in Serie A nel campionato di calcio 2018-2019
Dopo il 49enne Claudio Orlandini, nella giornata di ieri, domenica 21 aprile, altri tre arrestati nell'ambito dell'operazione "Drivers" sono stati trasferiti nel carcere di via Arginone: si tratta del 40enne Mateo Leprotti, del 43enne Marco Neri e del 37enne Vincenzo Scotti
Anche la società che gestiva il nido dovrà rispondere – sul piano della responsabilità civile – per le accuse rivolte da alcuni genitori a una maestra di 38 anni, imputata per aver percosso quattro bambini.
Giovedì mattina, davanti al giudice Vartan Giacomelli, si è tenuta l’udienza filtro con la richiesta avanzata dalle parti civili (due famiglie) di chiamare la società che gestiva il nido come responsabile civile. Richiesta ammessa dal giudice, che ne ha disposto la citazione per la prossima udienza, fissata per l’11 settembre. Le parti hanno anche presentato la lista dei testimoni, tra i quali ci sono anche dei consulenti tecnici per appurare l’esistenza o meno di effettivi danni cagionati ai bambini.
L’inchiesta, il cui fascicolo è in mano al sostituto procuratore Ombretta Volta, si basa sulle dichiarazioni dei genitori, che avrebbero notato comportamenti strani dei minori e anche dei lividi, attribuendo il tutto ai maltrattamenti subiti da parte della maestra oggi a processo. A differenza di altri casi simili, in questo non vennero messe delle telecamere per verificare l’effettiva corrispondenza delle accuse, anche perché la donna venne licenziata prima.
«Sono fiducioso, non vedo l’ora che la verità venga a galla – commenta l’avvocato Denis Lovison, che difende la maestra -. Sono accuse infamanti per una persona che da vent’anni si dedica ai bambini con amore e dedizione e che adesso non può neppure lavorare». La difesa, fin da subito, mette in evidenza come come il licenziamento e le accuse siano arrivate nel periodo in cui l’educatrice aveva messo in mora l’istituto, chiedendo il pagamento di alcune fatture non saldate per il tempo in cui lavorava come libera professionista, prima dell’assunzione.
In parallelo a quella penale – anche se precedente – c’è anche una causa di lavoro tra l’educatrice e il nido in relazione al licenziamento della donna.
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