(foto di Alessandro Castaldi)
Il loro primo fan è stato Kurt Cobain. Ma tanti altri appassionati del rock alternativo hanno riempito a metà il cortile del Castello Estense per assistere al concerto dei The Breeders che martedì sera, sotto un cielo plumbeo ma fortunatamente non a rischio acquazzone, hanno inaugurato la 23° edizione di Ferrara Sotto le Stelle.
La prima peculiarità che salta all’occhio è la sorellanza tra la leader Kim Deal e la gemella Kelley. Le due gemelle dell’Ohio imbracciano la chitarra, ammiccano tra di loro, si concedono qualche siparietto sulla loro madre e dimostrano una solidarietà tutta al femminile che negli anni ’90 le ha rese pioniere di un genere spesso misogino.
L’ex bassista dei Pixies, che aveva lasciato la band proprio per la difficoltà a far sentire la propria voce nella stesura dei testi, ha potuto dar sfogo a tutta la sua creatività con The Breeders, che nella sua formazione originaria – composta appunto dalla sorella Kelley alla chitarra, Josephine Wiggs al basso e Jim MacPherson alla batteria – è tornata a far parlare di sé con la pubblicazione del nuovo album “All Nerve“.
Un disco che, dopo dieci anni di silenzio, segna il grande ritorno della band di culto autrice dell’indimenticabile “Last Splash“, che nel ’93 ha regalato loro una straordinaria popolarità e gettato le fondamenta dell’indie rock come lo conosciamo oggi. Sono passati 25 anni da questo album iconico (e tre anni in più dall’esordio con Pod) ma il gruppo statunitense ha ancora molto da dire, e lo fa dal palco di Ferrara Sotto le Stelle in un’esibizione suggestiva ma senza pretese.
Per celebrare questa reunion, la scaletta non poteva che essere un mix naturale tra i cavalli di battaglia del passato e i brani galoppanti dell’ultima fatica discografica in una serie di riff energici e vertiginosi con improvvisazioni noise. Il concerto si apre con New Year, prima traccia di Last Splash di cui sono state riproposte No Aloha, Divine hammer, Drivin’ on 9, Sos e I just want to get along. Dell’ultimo album ‘nervoso’ sono state presentate Wait in the car, Howl at the summit, Walking with a killer, Skinhead, Megagoth, Spacewoman, Nervous Mary e l’omonima All Nerve.
Tra le incursioni nel disco d’esordio (Glorious e Happiness is a warm gun) e nel Title TK del 2002 (Huffer e Off you) a scuotere maggiormente il pubblico sono le immortali Cannonball e Saints (la prima è una delle loro hit più rappresentative, la seconda ha chiuso il concerto) e soprattutto Gigantic. Avete capito bene: la “migliore canzone dei Pixies”, come definita dallo stesso Kurt Cobain, è stata scritta da Kim Deal che ha lasciato lo Surfer Rosa per scrivere la sua storia. Gigantesca, familiare, ma sempre in rosa.
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