In tilt il generatore automatico di profili di Andrea Rossi
Svelato il mistero attorno allo storico ferrarese più conosciuto su Facebook
di Cepparello da Prato
Andrea Rossi, Andrea Rossi Uno, Andrea Rossi Due, Tre, Rossi Andrea, Andrea Rouge, Rouge Andrea (anche se quello a cui tutti sono più affezionati è l’Andrearossi tutto attaccato, come il Pablito del Mundial..)… e l’elenco potrebbe continuare all’infinito. Almeno fino a quando da Palo Alto continueranno a bloccare i suoi profili che spuntano come funghi allucinogeni sul social di Zuckerberg.
In molti si sono chiesti in questi anni come potesse il buon Andrea Rossi, lo storico ferrarese più conosciuto su Facebook, essere in grado di incrementare a livello esponenziale il numero dei suoi profili. Era dai tempi dei pani e dei pesci che non si assisteva a una moltiplicazione tanto prodigiosa.
Altro arcano mai svelato: come cazzo faceva Andrearossi a seguire profili e conversazioni di centinaia di utenti ogni giorno, ogni notte, ogni minuto, in tutti i modi, in tutti i luoghi in tutti i laghi in tutto il mondo? E, soprattutto, a riuscire a non dire nemmeno una cosa intelligente?
Il mistero è venuto alla luce. Il nostro AR utilizzava un sofisticato generatore automatico di profili. Complice un infernale algoritmo, poi, il meccanismo faceva intervenire i vari avatar andrearossettiani a caso nelle bacheche di mezzo globo. Di qui la spiegazione degli interventi che negli anni hanno messo in crisi più di un evoluzionista.
Ma il giochino si è rotto quando, terminata l’orda di possibili combinazioni, il generatore è passato agli anagrammi. I bene informati sostengono che il meccanismo è andato in tilt quando ha computato “Sì, ero Sandra”.