Ritenevo che la Scienza Politica fosse pseudoscienza, come tutte le discipline che spiegano benissimo, dopo, il verificarsi di eventi da loro regolarmente negati prima che accadano. Mi sbagliavo, perché ha sviluppato sistemi scientifici per misurare codificare e classificare le forme di governo e il grado di democrazia degli Stati.
Uno di questi sistemi, chiamato Polity IV, progetto di ricerca su organizzazioni governative, dà aggiornate informazioni annuali dei regimi e delle loro caratteristiche, misurando per ogni paese il grado di democrazia e autocrazia, la prima classificata con un punteggio da 0 a +10, la seconda con un punteggio da -10 a 0.
Con valenza scientifica il Polity IV ha potuto assegnare, finora, alla Corea del Nord il voto -10 e alla Norvegia +10. Togliendo il margine di opinabilità all’evidenza.
Sarebbe bello ci fosse un Polity IV anche per i Comuni italiani. Date le performances di sindaci semidittatori sostenuti da ottuse maggioranze blindate, il voto similnordcoreano che otterrebbe Ferrara svelerebbe agli indigeni che le autocratiche poltrone di Palazzo Ducale occupate dai vincitori elettorali non sono altro che sceneggiate finto-democratiche.
È molto utile ai partiti far credere che le elezioni, evidenti espressioni di democrazia, ne costituiscano anche l’essenza stessa, e che basti la regolarità elettorale per garantire democrazia. Ma è falso. Giunti al potere i partiti fanno tutto ciò che vogliono senza ostacoli. Vedi l’ennesimo esempio nella recente decisione anti-UNESCO di edificare per futili motivi una moderna costruzione nel giardino del Palazzo dei Diamanti.
Si. Incredibile ma vero, si farà lo scempio del Palazzo dei Diamanti, non del cortile di un magazzino comunale! Un’immane e ridicola idiozia, meno atroce della distruzione talebana dei monumenti storici, ma sempre demenziale. Qui il sovvertimento di valori non si è placato con l’abbattimento del chiosco La Siberiana in ossequio a mura fasulle.
Se il Comune di Cremona volesse palesarsi altrettanto stolto potrebbe far trasformare un suo violino Guarnieri del Gesù, lo Stauffer del 1734, in uno strumento elettrico da collegare a casse amplificate. Così si allineerebbe al livello culturale del Comune di Ferrara.
Secondo Sgarbi la decisione comunale deriva da “conati di idiozia”, auspicando perciò “una raffica di arresti per associazioni a delinquere di stampo idiota”. Sdegno condivisibile, però rivolto solo alla punta di un iceberg, trascurando il monumentale sommerso di costosissima futilità comunale del giochino, chiamato Ferrara Arte, in possesso esclusivo ad un’autoreferenziale nomenclatura, che fra tanti errori pretende di collocare mostre nel posto sbagliato – il piano terra del Palazzo dei Diamanti – solo perché è la parte di cui può disporre. Come se Ferrara fosse priva di altri palazzi pubblici adeguati.
Frutto della democrazia tutto ciò? No. Solo demoidiozia. Contagiosa, purtroppo.
Paolo Giardini