Si protrae lo stato d’agitazione proclamato dalla Fials per le condizioni di lavori degli infermieri nel carcere dell’Arginone, fino a far diventare sempre più concreta la possibilità dello sciopero.
Dopo la prima minaccia di incrociare le braccia arrivata a inizio maggio, il sindacato ha infatti chiesto formalmente all’Ausl di Ferrara – accusata di avere «in spregio le regole e gli accordi da lei stessa sottoscritti» – di avviare «la procedura di raffreddamento fra le parti», prevista dal contratto e dalle leggi, al fine di arrivare a una conciliazione.
Il termine per avviare il confronto è quello di cinque giorni a far data dal 30 maggio, scaduto il quale la Fials sembra intenzionata a passare dalle parole ai fatti.
Il sindacato lamenta le condizioni di sotto-dimensionamento del personale, costretto a fare i salti mortali per prestare i servizi necessari alle cure dei pazienti carcerati. Situazione che, secondo la Fials, senza interventi risolutori sarebbe destinata a peggiorare con l’arrivo dell’estate e delle ferie.
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