Copparo
28 Maggio 2018
Il comico racconta la "giovinezza sopravvalutata" al De Micheli: "Il geriatra stava per visitare me e non mia madre..."

Paolo Hendel: “Lavoriamo fino alla vecchiaia, ridiamoci su”

di Redazione | 2 min

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Copparo. Gran finale de “Le storie in testa” che termina con il comico toscano, Paolo Hendel, che al teatro De Micheli, insieme a Marco Vicari, ha parlato in modo simpatico del suo libro “La giovinezza è sopravvalutata”.

Un’opera che tratta in modo divertente tematiche attuali e profonde. Infatti come spiegato da Hendel “questo libro è nato per ridere delle cose spiacevoli della vita e trattare temi importanti che toccano tutti al giorno d’oggi, come il fatto di lavorare fino a tarda età”.

“Ci sono però due episodi – continua Paolo Hendel -, che hanno dato inizio a questa scrittura. Uno è che sono diventato papà tardi e quando sono andato all’asilo a prendere la figlia mi hanno scambiato per il nonno. Il secondo fatto è stato quando ho accompagnato mia madre dal geriatra e la dottoressa pensava fossi io ad avere bisogno della visita perché mia madre era andata un attimo in bagno. Da qui ho capito che al giorno d’oggi queste tematiche toccano molte persone e le ho volute condividere”.

In particolare per quanto riguarda gli aspetti negativi, come spiegato da Marco Vicari, “l’Italia è un paese di vecchi. Ci sono sempre meno nascite e i giovani cercano lavoro all’estero. In più si lavora sempre più fino a tarda età”. “Se prima – scherza Hendel -, erano gli anziani a guardare i giovani lavorare ora sono i vecchi che guardano altri vecchi lavorare. Ci sono lavori come l’infermiere che richiedono sforzi fisici e che ad una certa non si è più capaci a svolgere. Sollevare una persona è un peso molto grande e questo svolto da persone anziane può creare molti problemi”.

Invecchiare però ha anche degli aspetti positivi. Su questo Paolo Hendel racconta “del padre che si è ammalato e con la demenza senile era diventato gentile, mentre prima della malattia era scontroso e non dava importanza alla moglie. Bisogna saper cogliere l’aspetto positivo delle cose. In più – conclude il comico -, molti poeti parlano in modo tragico della vecchiaia e dicono che è meglio morire. Io invece penso che se si invecchia è perché si sta vivendo la propria vita”.

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