di Giuseppe Malatesta
Comacchio. Occasione di delizia per il palato, la Sagra della Canocchia e della Seppia di Porto Garibaldi mette in luce nella sua giornata inaugurale anche un rovescio della medaglia che non passa inosservato ai visitatori a spasso lungo il Porto Canale, dove campeggia l’avviso ‘indignato’ di un negozio di frutta e verdura ‘chiuso per sagra’.
“Domenica 20 maggio questo esercizio resterà chiuso a causa dei notevoli disagi creati dalla sagra” scrivono i titolari, con il chiaro intento di rendere pubblico un risentimento verso organizzatori e Comune patrocinante, puntando il dito contro “un’organizzazione approssimativa e alquanto sospetta che prevede l’ingente penalizzazione di alcuni commercianti contro l’abbondante salvaguardia di altri”.
Costretti a rinunciare al lavoro domenicale, che prevedono “assolutamente esiguo e ridicolo rispetto al solito” i fruttivendoli in questione si scusano con i clienti impossibilitati a raggiungere il punto vendita, “rinchiuso in una strada inaccessibile tra ambulanti che assurdamente vendono frutta e verdura”.
“Scuse che dovrebbe porgere il Comune” concludono polemici. Simile, nei giorni scorsi era stata la scelta di un salone di bellezza di sospendere l’attività in via eccezionale per i disagio alla viabilità creato dal passaggio della Mille Miglia, mettendo in luce, come in questo caso, una certa insofferenza nei confronti delle scelte organizzative.
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