Cento. Apporre un crocifisso anche nella sala del Consiglio comunale di Cento. E’ questo il fine di un ordine del giorno presentato dal consigliere comunale Diego Contri (Gruppo Misto), con l’intento di fornire al “luogo della più alta rappresentanza istituzionale della città” un “segno dell’identità del nostro Paese e come simbolo della cultura Cristiana che è presente nella vita di tutti i cittadini a prescindere dal loro credo religioso e a prescindere dalla libertà di culto che la nostra costituzione garantisce”.
Contri, a supporto della propria iniziativa, illustra più di un motivo a sostegno della presenza di un crocifisso nella sala consiliare. A partire dalle motivazioni storiche e culturali, fino al riferimento alla Costituzione, dove la religione cattolica, “seppur con pari diritto con le altre, è l’unica citata”. “Il Crocifisso, oltre ad essere l’icona religiosa del Cristianesimo – spiega inoltre Contri – è indiscutibilmente il simbolo della nostra identità culturale, di fratellanza, di pace e di giustizia che contraddistingue una intera Comunità civile, riassumendo in sé l’essenza del “ pensiero” Occidentale. La presenza obbligatoria del Crocifisso negli uffici pubblici è contemplata dalla normativa statale e precisamente dall’art. 118 del R.D. 30 aprile 1924 n.965 nonché del R.D 26 aprile 1928 n.1297, oltre a numerosi indirizzi e Circolari Ministeriali che definiscono il Crocifisso simbolo di questa nostra civiltà, della nostra cultura umanistica e della nostra coscienza etica”.
Non ultimo il recente “appello del Santo Padre Benedetto XVI fatto durante l’omelia per la messa dell’Assunta e alla vigilia dell’inizio delle Giornata mondiale della Gioventù a Colonia nel quale ha testualmente affermato che “E’ importante che Dio sia presente nella vita pubblica, con segni della Croce, nelle case e negli edifici pubblici””.
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