Comacchio
4 Maggio 2018
Torrecid: “Scarichiamo vapore acqueo nel massimo rispetto delle norme sulle emissioni atmosferiche"

Ex Cercom, parlano gli spagnoli della multinazionale

di Redazione | 4 min

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di Giuseppe Malatesta

Comacchio. Il progetto di ampliamento e riqualificazione dell’insediamento ex Cercom ha meritato una commissione consigliare ad hoc nella cittadina lagunare, che ha accolto i rappresentanti delle aziende coinvolte nell’operazione, da Andrea Giambi e Pablo Abadia, amministratori delegati della multinazionale Torrecid Srl a Carlos Martinez del gruppo spagnolo Arcilla Blanca, a Mauro Ferri per la Sacmi di Imola.

Padrone di casa il sindaco Marco Fabbri, che ha introdotto il progetto. “Stiamo parlando di un percorso standard: si apre una conferenza di servizi che si concluderà con un piano di fattibilità. Nel corso della conferenza numerosi enti, dalla soprintendenza al Parco, dall’Arpae al Cadf e altri, dovranno esprimere pareri vincolanti. E’ inoltre previsto il parere preventivo del consiglio comunale – ricorda poi – attraverso una delibera basata sull’esame del piano di fattibilità tecnico-economica. Uno step successivo riguarda l’approvazione del progetto definitivo ed esecutivo.

Sarà un esito positivo, o eventualmente negativo e motivato, a chiudere la conferenza dei servizi. Nel frattempo, Fabbri ricorda anche alle minoranze consiliari – già sul piede di guerra a partire da Forza Italia che ha già anticipato il dissenso nei giorni scorsi – che l’insediamento attivo nella produzione di pasta di ceramica “ha occupato sino al 2002 più di cento lavoratori e si trova attualmente in stato di avanzato degrado. Per noi si tratta di un intervento significativo per il territorio”.

“Il sito ci è stato suggerito da Sacmi, lo abbiamo visto e ci è piaciuto. Abbiamo compreso – raccontano i rappresentanti di Torrecid – che lì poteva sorgere la prima filiale italiana di Arcilla Blanca. Non vogliamo solo creare un sito produttivo che ambisca a valorizzare sempre più il Made in Italy, ma vogliamo anche creare nuovi posti di lavoro. Produciamo prevalentemente prodotti per il settore ceramico e siamo entrati recentemente anche nel settore dell’arredamento ceramico. Arcilla Blanca è leader in Spagna per produzioni di impasti ceramici. Riteniamo quello di Porto Garibaldi uno stabilimento strategico, nel posto giusto”.

“Sacmi ha suggerito la location – conferma Ferri – ritenendola adatta per attività legate ad un insediamento industriale. Ci auguriamo che trovi l’interesse da parte del territorio”.

Lo stabilimento Ex Cercom

A ritenere, al contrario, inadatto un insediamento simile in zona sono le opposizioni consigliari, presenti in commissione e pronte a non soprassedere. “Fossi un turista balneare, non frequenterei mai un litorale con un insediamento industriale di quel tipo” risponde Sandra Carli Ballola (La città futura – Centrosinistra per Comacchio). “Chiediamo una descrizione dettagliata del progetto”.

Sulla stessa lunghezza d’onda la deputata Maura Tomasi, che in veste di consigliere leghista solleva più di un’obiezione sul progetto. “Come si fa a conciliare una zona turistica ambientale con un impianto di queste dimensioni? Stiamo parlando di un polo chimico a tutti gli effetti”.

“Da quello che mi risulta e che mi è stato riportato, il ciclo produttivo necessita di molta acqua” dice invece il forzista Emanuele Mari, che ha poi consegnato al presidente del consiglio comunale una richiesta scritta per ottenere un diagramma di flusso che descriva in maniera esaustiva e dettagliata il ciclo produttivo dell’insediamento.

“Non siamo nella fase progettuale, ma in quella propedeutica della conferenza di servizi” frena Fabbri. Amadia, ingegnere spagnolo amministratore di Torrecid, ha cercato di soddisfare la curiosità dei presenti passando in rassegna le fasi previste nella lavorazione ceramica che sarà avviata nel nuovo polo. “La materia prima finisce in un mulino per la macinazione ad acqua. Il risultato – spiega – è un composto fangoso, che viene poi asciugato da un atomizzatore per diventare impasto ceramico lavorabile. Scarichiamo vapore acqueo nel massimo rispetto delle norme sulle emissioni atmosferiche, un processo inodore e non inquinante. Si vedrà nell’aria un ‘pennacchio bianco’: altro non è che vapore. Si può recuperare acqua dal depuratore e auspichiamo che avvenga, senza dover attingere acqua da pozzi o falde. Non sono previsti scarichi o emissioni, solo evaporazione. Tutto viene riciclato e sarà utilizzata solo acqua depurata”.

Presente alla commissione anche il segretario generale della Uil di Ferrara Massimo Zanirato, che non lesina critiche alla posizione espressa da Forza Italia: “Neppure la previsione occupazionale di 103 posti di lavoro pare compensare il sacrificio che Comacchio dovrebbe sopportare” così parte della politica si è espressa relativamente al progetto di investimento e sviluppo dell’area ex Cercom”.

Eppure in una zona dove il lavoro vive di stagionalità legata alla balneazione, “la possibilità per un centinaio di famiglie comacchiesi di avere un componente con un’occupazione stabile, a me pare cosa di non poco conto. Come non è possibile sottovalutare la possibilità di bonificare dall’amianto le strutture esistenti (ex Cercom), di valorizzare le risorse umane e di contribuire allo sviluppo della comunità locale o di intervenire per migliorare la viabilità, solo per fare alcuni esempi. Come non è possibile mettere in contrapposizione la vocazione turistica del territorio comacchiese con la possibilità di insediamenti industriali compatibili con l’ambiente”.

Zanirato ammette che “dovrà essere garantito che in atmosfera sarà emesso solo vapore acqueo, che le emissioni acustiche siano minime, che all’impatto visivo nonostante i 35 metri di altezza di pezzi di fabbricato sia coerente con il paesaggio”, ma a parer suo “non è possibile dire di no a prescindere solo perché si è un partito dell’opposizione. Non è così che si fanno gli interessi di una comunità che si vorrebbe rappresentare”.

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