Seconda edizione del concerto per la libertà al Teatro Smeraldo di Portomaggiore. Anche quest’anno le scuole di Portomaggiore, con il patrocinio dell’amministrazione comunale, hanno voluto ricordare il 25 aprile ricorrendo ai suggestivi linguaggi della musica e della poesia e scegliendo, come motivo conduttore dell’evento, il titolo “Voci e musica per la pace”.
I ragazzi di tutti gli ordini di scuola, dalle elementari alle superiori, hanno portato sul palcoscenico testi di autori accomunati da una forte spinta in direzione della pace e da un profondo impulso verso la difesa della libertà come principio fondante di ogni società civile.
Nel corso della serata, il teatro si è colorato di rosso, rosso come i papaveri indossati dai ragazzi in ricordo delle vittime di tutte le guerre. I papaveri rossi, citati in una delle più incisive poesie recitate nel corso della serata, sono stati assunti in molti paesi come simbolo dei caduti sui campi di battaglia di ogni tempo ed è per questa ragione che ricorrono in molte poesie e canzoni contro la guerra.
A fare da sfondo alle poesie e alle canzoni presentate sono stati sono stati i suggestivi filmati e le foto d’epoca di Portomaggiore durante le due guerre. Hanno partecipato alla manifestazione anche gli artisti delle scuola di musica Mafalda Favero e Solaris che si sono esibiti con grande professionalità in alcuni brani cult della protesta contro la guerra, da Fabrizio De Andrè a John Lennon.
Come gradito fuori programma, la proiezione del video dell’inno nazionale cantato nelle diverse lingue d’origine degli allievi dell’istituto tecnico Montalcini, realizzato dagli studenti stessi con la collaborazione dei loro insegnanti, segno tangibile che il concetto di integrazione, nel contesto scolastico portuense, non è soltanto una parola ma una costante realtà quotidiana.
La serata ha fornito una evidente testimonianza di come le canzoni e le poesie rappresentino pagine importanti della nostra storia, contribuendo a perpetuare ideali e valori da trasmettere ai giovani ai quali spetta l’arduo compito di costruire il nostro domani.
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