Economia e Lavoro
25 Aprile 2018
Via libera già arrivato dai due Cda, entro l'anno le due cooperative concluderanno il progetto di fusione per incorporazione

Cidas e Camelot si uniscono, nasce il colosso dei servizi

di Daniele Oppo | 3 min

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Cidas e Camelot, due delle più importanti cooperative ferraresi operative nel settore dei servizi, sono ormai nella fase finale di un progetto di fusione che creerà un colosso nel settore dei servizi alla persona.

Secondo fonti di Estense.com, il progetto di fusione per incorporazione – con Cidas che includerà Camelot mantenendo il nome della prima – ha già trovato il via libera dei consigli d’amministrazione di entrambe le cooperative che prevedono di concludere l’operazione entro il 2018. L’ultimo tassello è quello dell’approvazione da parte delle assemblee dei soci che dovrebbero tenersi entro l’estate.

Secondo l’ultimo bilancio sociale di Cidas disponibile online – quello dell’anno 2016 – la cooperativa con sede principale a Copparo, che opera nei settori dei servizi educativi, disabilità, anziani e trasporti sanitari, vanta poco meno di 900 soci, occupando 1.107 persone (di cui 856 donne), per la stragrande maggioranza impiegate nel Ferrarese e poi nelle provincie di Parma, Bologna, Piacenza, Padova, Bergamo e Trieste. Sempre nel 2016 il fatturato è stato di 39 milioni di euro, con un valore aggiunto di 27 milioni circa.

Camelot, nonostante una grande crescita negli ultimi anni, quando si è espansa rappresentando il partner principale per le istituzioni locali nel settore dell’accoglienza migranti (ma crescendo anche in altri settori, come quelli educativi), ha una storia più recente (che parte dal 1999 per iniziativa di Arci, mentre Cidas è operativa dal 1979, quando si chiamava Cooperativa Maria Montessori) e una dimensione più contenuta. Dal report sociale del 2016 emerge che la cooperativa impiega 246 lavoratori (115 soci, gli altri non soci), fatturando quasi 9 milioni di euro (un balzo del 35% in avanti rispetto all’anno precedente). Nel 2017 Camelot ha incorporato la cooperativa sociale Persone in Movimento di Ravenna.

Insieme, dunque, rappresenteranno una grossa fetta dei servizi svolti dal settore privato a Ferrara (e non solo): la fusione punta però anche trovare un nuovo posizionamento nel mercato, creando una struttura grande abbastanza per rispondere a nuove esigenze in ambito sociale. Non si tratta di un’operazione di salvataggio, bensì un progetto elaborato in chiave di espansione ed è per questo che gli amministratori di entrambe le coop stanno rimarcando, nei vari incontri fin qui effettuati, che non verranno effettuati tagli al personale.

La fusione non deve però apparire come una novità: un primo tentativo venne fatto su spinta dell’allora Legacoop Ferrara già anni addietro (il progetto prevedeva anche l’aggiunta della coop Le Pagine) ma venne bocciato dal cda di Cidas nel 2015 che però espresse parare positivo per la ricerca di un’azione comune con Camelot per alcuni progetti, cosa che avvenne ad esempio tra 2016 e 2017 con il progetto “ComeTe” per l’assistenza sociale alle famiglie.

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