Spal
20 Aprile 2018
Storia, tifo e tradizioni dei capitolini, dal Cucs a oggi

Verso Spal-Roma, giallorossi pronti all’esodo di massa

di Redazione | 6 min

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Davanti ad una cornice di pubblico meravigliosa, nonostante il meteo ed un campionato di grande sofferenza, i biancoazzurri battono il Pineto trovando la terza gioia consecutiva e soprattutto la salvezza aritmetica.

Spal, c’è il Pineto tra i biancazzurri e la salvezza

Chiudere il discorso salvezza, con un occhio puntato anche ai risultati delle altre. Nella gara di oggi contro il Pineto, l’ultima di campionato al “Mazza”, la Spal vuole chiudere bene la stagione davanti al proprio pubblico prima della trasferta di Olbia: la vittoria contro gli abruzzesi garantirebbe agli estensi la salvezza matematica

di Davide Soattin

4.250 tagliandi totali staccati in fase di prevendita per Spal-Roma, di cui 1.552 per il settore ospiti. E’questo il bilancio dei biglietti acquistati, a un giorno di distanza dalla gara, per un match che, sulla falsa riga di quello con il Chievo, regalerà l’istantanea di un Paolo Mazza ancora una volta ricco di entusiasmo e vestito a festa sugli spalti, pronto a far registrare l’ennesimo tutto esaurito stagionale, a cinque giornate dal termine. Gli estensi per la salvezza, i capitolini per la qualificazione alla prossima Champions League, in attesa di disputare la semifinale al cospetto del Liverpool.

Un banco di prova importante anche per la Curva Ovest, dunque, pronta a confrontarsi con una curva ricca di storia, curiosità e tradizioni come quella giallorossa, protagonista da decenni sui palcoscenici italiani, europei ed internazionali. Scopriamola.

STORIA. Ultima delle sette sorelle che scenderanno in campo al Paolo Mazza per questo campionato, la Roma di Eusebio Di Francesco potrà contare sul sostegno in trasferta di una delle tifoserie più calde, colorate e longeve di tutta la Serie A, le cui origini risalgono al 9 gennaio 1977 quando, seguendo l’esempio di altre piazze italiane, i gruppi presenti in curva Sud, come i Guerriglieri della Sud, le Pantere, i Boys e la Fossa dei Leoni, decidono di unirsi in un’unica formazione, quella dell’esemplare Commando Ultrà Curva Sud (Cucs), per mettere fine alla presenza di realtà disgregate l’una dall’altra.

Dal 1977 al 1987 infatti, sotto la guida del capo curva Geppo, il Cucs è fonte d’ispirazione e scuola di tifo in Italia e nel mondo, dimostrandosi compatto in casa e lontano da Roma, forte di un unità d’intenti e d’obiettivi che si rivelerà un punto di forza fino alla fine del decennio, periodo segnato dall’arrivo in squadra del centrocampista ex Juventus e Lazio Lionello Manfredonia, a cui buona parte della tifoseria si oppone, arrivando addirittura a chiedere al presidente Dino Viola di non acquistarlo, poiché reo di essere tifosissimo biancoceleste e protagonista di alcune uscite infelici nei confronti dei romanisti.

Il primo tifoso giallorosso però, nonostante le richieste della sua gente, non sta ad ascoltare gli umori della piazza e decide comunque di far firmare il contratto allo stopper romano, provocando un’inevitabile ed irrimediabile rottura all’interno della Sud, con la creazione di nuovi gruppi che saranno in perenne e violenta lotta tra di loro, coltivando così l’odio reciproco anche quando il numero 4 smetterà di giocare, a causa di problemi cardiaci: il Cucs-Gam, letteralmente “Gruppo Anti Manfredonia”, formato dalla maggior parte dei fondatori storici del tifo organizzato romano e il Vecchio Cucs, fermamente deciso a non contestare il giocatore dal momento in cui, che lo si odiasse o lo si amasse, era comunque un giocatore della Roma, e come tale doveva essere sostenuto.

Le due fazioni, costrette in quelle stagioni a convivere all’interno dello stesso settore, prendono posto in due posizioni totalmente opposte, dividendosi equamente lo spazio e disponendosi una nella parte a lato della tribuna Monte Mario e l’altra nella parte adiacente a quella Tevere. In questo modo viene rafforzato un contrasto che continuerà a durare anche dopo uno sciopero del tifo indetto dal Cucs-Gam, a cui seguirono le scuse ufficiali dello stesso Manfredonia, mettendo in risalto una rivalità fatta di antipatie, ma anche di dissidi di carattere economico, che impediscono una reale unificazione del Commando e segnano il ritorno allo stato frammentario di inizio anni settanta, evidenziato dalla decisione dei Fedayn di tifare per conto loro, dalla scelta dei Boys di ritirare fuori il loro vecchio striscione e dalla nascita degli Opposta Fazione, sodalizio creatosi dal distaccamento di una parte di ex Cucs-Gam che rifiutano ogni contatto con gli altri gruppi ultras.

La situazione sembra prendere una piega leggermente positiva con l’avvento degli anni novanta, momento chiave per l’entrata della politica all’interno delle questioni di curva, che favorisce lo spostamento di una tifoseria storicamente orientata a sinistra verso ideali di destra. In quegli anni, seppure il tifo torna in un qualche modo unito, gran parte dei vecchi ultras mollano la presa e si ritirano disgustati, mentre, i ragazzi più radicali del Commando Ultrà Curva Sud danno vita ad una miriade di piccoli gruppetti segnati da ideologie politiche o amicizie diverse, senza più riconoscersi nella loro organizzazione originaria.

Organizzazione originaria che viene parzialmente ripristinata, senza però avere grande successo, nella stagione 1993/1994, grazie al lavoro di alcuni tra i maggiori esponenti di ciò che era rimasto del gruppone storico datato 1977. Ma la situazione pare ormai compromessa e il tifo organizzato giallorosso vive un lento e costante declino che gli impedirà di arruolare nuove leve come accadeva in passato. La storia del Cucs cessa di esistere ufficialmente in un Roma-Inter del campionato 1999/2000, momento chiave per un cambio della guardia che porta alla guida del settore più caldo dello stadio Olimpico una nuova realtà: gli AS Roma Ultras, bravi a ridare verve ed identità ad una tifoseria in calo, attraverso l’invenzione di nuovi cori e la creazione di coreografie, abbandonando i tamburi che avevano contraddistinto la Sud fino a quel momento.

Tutto sommato, nonostante un notevole cambio di rotta, la loro esperienza dura poco, giusto appena quattro anni, vista la decisione di proclamare il proprio autoscioglimento nel marzo del 2004, in seguito ad una presa di coscienza dovuta alla mancanza di obiettivi comuni con gli altri gruppi ultras presenti a quel tempo e l’inizio di miniscissioni interne causate dalla difficoltà di ricoprire un ruolo guida, dallo scarso impegno del resto delle fazioni e da dissidi con altre formazioni.

Il culmine della frammentarietà che da sempre è stata ed è caratteristica principale del tifo capitolino, soprattutto tra parte bassa e parte alta dello stesso settore, raggiunge il culmine tra il 2006 ed il 2009, anche se la morte dell’agente di polizia Filippo Raciti, la conseguente ondata di controlli, la sfortunata trasferta di Champions League a Manchester e la scomparsa di alcuni sodalizi svolgono un ruolo chiave per un riassestamento di una curva che sembra uscire da un momento piuttosto burrascoso senza risultarne particolarmente indebolita.

Non lo risulterà nemmeno nei delicati anni successivi quando, oltre a rifiutare la tanto contestata tessera del tifoso che impedirà ai romanisti di seguire la Magica in trasferta fino alla conclusione della stagione 2012/2013, l’ultrà romanista Daniele De Santis si rende protagonista dell’uccisione del tifoso napoletano Ciro Esposito, ammazzato a colpi di pistola in occasione della finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli del maggio 2014, ponendo la tifoseria della Capitale in una situazione assai delicata, visto anche l’accusa ricaduta nei confronti della Sud per non essersi mai apertamente dissociata dal tragico episodio.

Ad oggi, nonostante dalla stagione 2010/2011 nessuno esponga più striscioni e le formazioni abbiano abbandonato le la maggior parte delle posizioni originarie per via della forte repressione, i gruppi principali che campeggiano in Curva Sud sono: i Fedayn, i Roma, i Boys, gli Ultras Primavalle-S.Lorenzo, i Padroni di Casa, i Giovinezza, i XXI Aprile 753 a.C., i Pgu Roma, gli Arditi, i Testaccio, i Casal de’Pazzi e gli Asr Old Firm.

GEMELLAGGI/AMICIZIE. I tifosi della Roma hanno rapporti di amicizia e simpatia con quelli del Panathinaikos, del Palermo, dell’Udinese, del Cska Sofia, del Barletta, del Benfica e della Sambenedettese.

RIVALITA’. I giallorossi sentono molto la rivalità nei match contro Lazio, Juventus, Milan, Napoli, Fiorentina, Bologna, Inter, Livorno, Brescia, Siena, Aek Atene, Atalanta, Hellas Verona, Perugia, Manchester United, Catania, Cagliari, Olympiacos, Torino, Parma, Ascoli, Sampdoria, Empoli, Avellino, Bari e Leeds United.

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