«Le proposte esplicitate dalla Simeu regionale hanno una valenza nazionale. Serve un coordinamento tra Ministeri, quindi Miur e Salute, Regioni e sigle sindacali di categoria». Così la senatrice Pd, Paola Boldrini, già membra della commissione Sanità e Affari Sociali, sulle istanze della Simeu (Società Italiana Medici ed Infermieri dell’Emergenza-Urgenza) alla Regione Emilia Romagna per la grave carenza degli organici di pronto soccorso.
Una presa in carico per cui Boldrini pone l’attenzione anche su un altro aspetto, le cui ricadute positive sarebbero sui singoli territori: la necessità di rivedere i contenuti del decreto, datato 1992, con cui di fatto è stato istituito il 118. «Va aggiornato – questo il monito – considerando anche l’avvenuto mutamento di tutti i profili professionali, dagli infermieri ai medici, senza trascurare la figura degli autisti soccorritori. Oggi, quando parliamo di Medicina di Emergenza e Urgenza non possiamo non tenerne conto».
E se dieci sono le proposte della Simeu, almeno tre, secondo Boldrini, sono prioritarie e «da inserire immediatamente» nell’agenda del governo in via di formazione: «Il riconoscimento del titolo di specialità attraverso concorsi, quindi con acquisizione sul campo e passaggio alle dipendenze dei medici oggi convenzionati; potenziamento del numero degli specializzandi in Medicina d’Emergenza-Urgenza, così da coprire il reale fabbisogno; definizione di indennità economiche, nel rispetto della meritocrazia, per quanti lavorano nei Pronto Soccorso, tenuto conto delle condizioni di forte stress e usura».
Traguardi che, secondo Boldrini, andrebbero nella direzione di «combattere il precariato; rendere più appetibile per i giovani professionisti il duro lavoro all’interno dei Ps; rassicurare, sul fronte delle prestazioni, i cittadini/pazienti».
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