L’adolescenza è l’età delle “scoperte” e delle “prove” per affrontare la vita da adulti. Di tali atti, sono frutto i vandalismi, sui quali gruppi di ragazzini provano le loro “abilità”. Sono azioni modeste, ancorché stupide, che mettono alla prova il singolo, nell’ambito del proprio gruppo.
Azioni che si misurano in vetri rotti di proprietà pubbliche o private, segnali stradali atterrati o vandalizzati, scritte sui muri, caldaie delle scuole mandate in blocco ecc.
Purtroppo il problema si protrae da tempo, mentre chi amministra (vedansi, in proposito, le recenti dichiarazioni del Sindaco di Mesola) tenta di minimizzare tali comportamenti come “bravate”, che, in effetti, sono tali; ma, se non corrette, possono far crescere, in questi giovani, la sensazione di “potenza”.
Ai nostri tempi, anche noi tutti abbiamo fatto le nostre “prove” e le nostre “scoperte”; però, quando si arrivava a casa, ed i nostri genitori avevano saputo che noi facevamo parte di quel “gruppo”, arrivava una sonora “correzione”. In tale modo, si scopriva di aver sbagliato….
Oggi non è più così: la famiglia difende “a prescindere” il comportamento del proprio eroe, il quale, sentendosi difeso, ritiene di aver tutto il diritto di proseguire sulla propria strada ed anzi mandando un qualche sonoro “vaffa…” se un adulto di passaggio tenta di correggere tali comportamenti, sciocchi, anche se, pericolosamente e socialmente devianti.
Ancora ai tempi in cui ero capogruppo in Comune, invitavo il Sindaco di allora a “sensibilizzare” le famiglie dei ragazzini che si erano messi in mostra, facendo pagare loro i costi dei danni causati al demanio pubblico, anziché far pagare alla collettività le spese delle riparazioni per tali “bravate”: in tal modo i genitori avrebbero, forse, “aperto gli occhi” sul comportamento non proprio civile del proprio pargolo.
Naturalmente la mia proposta non era “politicamente corretta”, per cui si continua, ancor oggi, a far pagare alla collettività le spese dei danni, senza che vi sia modo di correggere questi comportamenti tanto sciocchi quanto socialmente pericolosi.
La sinistra ha inventato la “buona scuola”: ma che scuola buona può essere quella, se non insegna ad alunni e famiglie le basi della civile convivenza?
Allora il Sindaco promette il deterrente: la videosorveglianza.
Ben venga, e celermente, la videosorveglianza (tanto la paga sempre il cittadino) e magari l’invito ad un maggior controllo da parte delle FF.OO. che, però, hanno le mani legate, per non far diventare delinquenti, persone che non lo sono.
Ringrazio per la gentile attenzione e colgo l’occasione per inviare cordiali saluti.
Lucio Maccapani