Eventi e cultura
5 Aprile 2018
Scaduto il contratto triennale per l'organizzazione del festival. Rebecca Bottoni: "Ci meritiamo maggiore autonomia"

Il Puedes lascia il sottomura, il Buskers Garden cerca un nuovo gestore

di Elisa Fornasini | 3 min

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Per i ferraresi, è sempre stato il Buskers Garden, fin dal 1999. Ma la manifestazione nel sottomura, che è diventata molto più di un’appendice del Ferrara Buskers Festival, negli ultimi anni era sinonimo di Puedes. E invece l’associazione culturale, dopo tre anni di gestione, ha deciso di non rinnovare il contratto triennale che la legava alla città. Il Puedes Summer Night, così come lo conosciamo, non esisterà più: l’associazione continuerà con nuovi eventi svincolati, mentre il Fbf dovrà trovare un nuovo gestore.

Le motivazioni di tale scelta, rispetto alle dinamiche familiari che hanno portato il direttore artistico Rebecca Bottoni a rassegnare le dimissioni dal consiglio direttivo dell’associazione Buskers, sono legate alla volontà di ottenere “maggiore autonomia artistica e organizzativa”. L’obiettivo del presidente Erika Sarson è di “affrontare nuove sfide, fare qualcosa in futuro di svincolato dal festival”.

E anche dal cognome del papà del festival. “Non voglio essere sempre legata al Buskers e al fatto che sono la figlia di Bottoni – ci confida Rebecca -, abbiamo visto che sappiamo fare e che possiamo fare qualcosa a parte con più libertà”. Una decisione “presa a malincuore, ma all’unanimità”, dopo “tre edizioni di grande successo vissute all’insegna della modernità”.

“Abbiamo rivalutato la manifestazione con una direzione fatta come si deve, creando un ambiente più piacevole e armonioso che si distanzia dall’immaginario dei campeggiatori abusivi” commenta l’ormai ex direttore artistico, prima di snocciolare i dati della Summer Night: oltre 90 concerti gratuiti in 3 estati, che hanno contato 300mila presenze nel sottomura con artisti di richiamo come Mellow Mood, Ensi, Two Fingerz, Gazzelle ma anche Bobby Solo e l’Orchestraccia, per omaggiare tutti i tipi di pubblico, anche fuori dalle mura cittadine.

“Non dimenticheremo mai l’emozione di vedere un sottomura gremito di un pubblico senza età in attesa di Bobby Solo, che con la sua musica è riuscito ad abbattere ogni barriera generazionale – confessa Rebecca Bottoni – anche se, credo, che i concerti di maggior soddisfazione non possono che essere quelli di Calcutta e, lo scorso anno, Coez. Uno sforzo economico importante, specie quando devi rientrare delle spese attraverso la ristorazione, ma anche un grande onore per noi averli portati a Ferrara”.

Tra i traguardi raggiunti, Bottoni e Sarson citano anche le presentazioni della Spal, prima in serie B e l’anno successivo in serie A (“portando bene evidentemente” sorridono le organizzatrici) oltre ad aver portato per la prima volta a Ferrara la Color Vibe “realizzando un inaspettato sold out a Ferragosto in città”. E ultimo, ma vien da sé, i concerti notturni del Ferrara Buskers Festival alla BuskerNight.

“Abbiamo ereditato il sottomura con un po’ di scetticismo – aggiunge Sarson – ma siamo riusciti a cambiarne l’immagine e a portare freschezza, anche grazie a tutti i giovani che, nei vari anni, hanno collaborato alla realizzazione dell’evento”. Ma ora “la cosa più saggia – interviene Rebecca –  è quella di cambiare programmi e cercare maggior autonomia, i presupposti per un altro successo ci sono tutti: il Puedes non si fermerà perché ci sono sempre idee nuove per chi ha fantasia”. Anche l’estate nel sottomura dovrà cambiare musica.

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