di Simone Pesci
Quando si parla di calotte, e di raccolta rifiuti, è proprio il caso di dirlo: tutti i giorni ce n’è una. Il Movimento 5 Stelle, con un ordine del giorno, chiede l’annullamento del provvedimento emanato dalla Polizia Municipale di Ferrara che stabilisce l’utilizzo di telecamere mobili per contrastare l’abbandono o l’errato conferimento dei rifiuti. La consigliera Ilaria Morghen spiega come prima di tutto sia un problema politico.
“Hanno deciso – esordisce – di spostare le risorse delle telecamere del ‘Patto Ferrara sicura’ dalla zona Gad per destinarle a controllare chi getta la spazzatura”.
In secondo luogo, l’avvocato, e attivista del Movimento, Maria Teresa Miglio ne fa una questione giuridica, perché “per il garante della privacy le telecamere possono entrare in campo solo quando tutte le altre misure sono state giudicate insufficienti o inattuabili: l’amministrazione ha davvero tentato tutto?” Anche perché, prosegue Miglio “lo stesso garante ha più volte ribadito che non è lecito usare le telecamere per quel tipo di violazione amministrativa”.
Ma c’è dell’altro. “Le telecamere della Polizia Municipale – prosegue l’avvocato – sarebbero prestate ad una società privata come Hera. Che poi ripasserebbe le immagini al corpo di polizia, sottraendo personale che si vedrà costretto a visionare ore e ore di immagini”. E se ci si mette che le videocamere, posizionate di fronte alle isole ecologiche sui mezzi di Hera, altro non sono che una fototrappola doppia ottica per la lettura delle targhe – in pratica degli autovelox –, la vicenda diventa “senza senso”, dice una tranciante Morghen.
Secondo la consigliera, il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti “continuerà imperterrito”, perché il problema “sono le calotte e le telecamere sono facilmente raggirabili. Anche perché non è possibile ingrandire le immagini in modo tale da rendere identificabili le persone, così si legge sulla determina prodotta dalla dirigente del corpo di Polizia Municipale”.
Miglio conclude punzecchiando l’amministrazione comunale: “Il fenomeno della criminalità evidentemente è terminato, se utilizzano le telecamere per controllare chi butta la spazzatura. Poi, i costi di gestione ricadranno sui cittadini o su Hera?”. Una domanda a cui risponde lo stesso Movimento: “Il costo delle videocamere ricadrà sulle tasche dei cittadini, facendo ulteriormente accresce la tariffa Tari”.
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