Argenta. Il punto sulla statale 16. E’ stato fatto ieri alla Sala Mercato nel corso di un incontro con gli organi di informazione, le associazioni di categoria e i rappresentanti di partecipazione cittadina.
A illustrare lo stato delle cose il sindaco Antonio Fiorentini, che ha posto l’accento su di un asse viario strategico inserito nel corridoio adriatico, per il trasporto su gomma e lo scambio delle merci, “che connettendo il porto di Ravenna con Ferrara, trova a metà strada Argenta e il suo territorio”.
Ma per il primo cittadino la variante alla Ss16, su cui transitano ogni giorno oltre 10.000 veicoli, soprattutto camion e mezzi pesanti, rappresenta anche una “risposta al problema della sicurezza stradale. Che, atteso da decenni, conta ancora morti, danni e feriti”.
Il progetto, prioritario per la Regione Emilia-Romagna, insieme anche al tratto di Alfonsine e altri due interventi a Castelbolognese e Forlì, sarebbe comunque giunto a fine corsa: “A giugno ci verrà consegnato il progetto definitivo”, aggiunge Fiorentini.
Il traguardo è insomma vicino, tanto che, come ha poi spiegato l’assessore regionale alle infrastruture Donini, “abbiamo chiesto ad Anas di anticipare i tempi previsti di un anno: dal 2020 al 2019. Dopo tale data si potrebbe già avviare il bando di gara per assegnare il cantiere e partire coi lavori”. Ma ci sarebbe ancora spazio e tempo per discuterne, confrontarsi con i portatori di interesse, la gente, raccogliere osservazioni, consigli, pareri. Mancherebbero tuttavia alcuni dettagli burocratici, ma i finanziamenti ci sono: si tratta di 107 milioni di euro, necessari a completare il tratto d’asfalto di 8 chilometri tra Argenta-Sant’Antonio e Ponte Bastia: espropri, viadotti, sottopassi, rotatorie.
L’aspetto tecnico dell’opera è stato presentato dagli ingegneri De Lorenzo e Lamberti. Tra le novità, come da proposte dall’Amministrazione comunale, figura il 3° svincolo da realizzare in via Morari a San Biagio (gli altri due sono ad Argenta e a Lavezzola). Mentre la parte più critica resterebbe in zona Patuzza a San Biagio, stretta tra due arginature: quella attuale della ferrovia e quella nuova della Ss16 appunto (il suo impatto originario è stato comunque mitigato) che sale sino al nuovo attraversamento del fiume Reno.
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