Vede i militari dell’esercito e, per non farsi trovare con la droga, nasconde gli ovuli di eroina in bocca per poi sputarli nel giardino di un’abitazione. Ma la sostanza stupefacente è stata trovata e sequestrata e il suo venditore arrestato per spaccio.
Il pusher – un 21enne di nazionalità nigeriana, in Italia senza fissa dimora, in possesso di un permesso di soggiorno rilasciato dalla questura di Ravenna in attesa di rinnovo – è stato arrestato martedì pomeriggio in zona Gad dalla polizia di Stato.
A chiamare le volanti è stata la pattuglia dell’Esercito Italiano che, mentre percorreva via Porta Catena, si è imbattuta nel giovane, già più volte incrociato nelle ore precedenti. A insospettire i militari è stato l’atteggiamento del 21enne che svicolava a destra e a manca con il chiaro intento di evitare un controllo.
Appena fermato il soggetto, i militari si sono accorti che il 21enne aveva serie difficoltà ad articolare le parole dovuta al fatto che cercava di nascondere qualcosa in bocca. Alla richiesta di mostrare quanto nascosto nel cavo orale, il ragazzo ha iniziato ad agitarsi, dimenandosi e spintonando i militari, per poi arrampicarsi sul muretto di cinta di un’abitazione dove ha sputato nel giardino la droga che tentava di nascondere.
È quindi intervenuta la volante che ha proceduto alla perquisizione del nigeriano, nel frattempo fermato e bloccato, trovato in possesso di 230 euro, somma derivante dall’attività di spaccio di sostanza stupefacente come quella trovata racchiusa negli ovuli di colore giallo sputati poco prima.
Infatti il contenuto, analizzato da personale del locale Gabinetto di Polizia Scientifica, è risultato positivo all’eroina e del peso lordo complessivo di 1,441 grammi.
L’uomo è stato accompagnato negli uffici della questura e, terminate le procedure di rito (identificazione, controllo in banca dati: positivo per reati specifici), è stato tratto in arresto e, come disposto dal pm di turno, trattenuto presso le celle di sicurezza in attesa del rito per direttissima che è avvenuto mercoledì mattina: la condanna è di un anno e 9 mesi agli arresti domiciliari.
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