Lettere al Direttore
19 Marzo 2018

Disavventura oculistica al pronto soccorso di Cona

di Redazione | 3 min

Un infortunio in un occhio? Brutta faccenda se ti capita a Ferrara…

Correrai al pronto soccorso di Cona e un’affabile infermiera dell’accettazione riempirà il modulo con i tuoi dati, fatto questo ti chiederà di seguire una riga sul pavimento. Inizia l’avventura! Siccome anche l’altro occhio lacrima e non riuscirai a tenerlo aperto quella riga da seguire sarà il Tuo primo ostacolo che potrai superare agevolmente chiedendo a tutti i passanti da che parte gira quella riga… scoprirai che per arrivare in quel posto chiamato pronto soccorso oculistico con un tantino di ironia dovrai attraversare tutto l’ospedale, ma non mollare, non cedere alla tentazione di sfiduciare quella riga, lei è solo una riga colorata e fa il suo dovere, non è colpa sua se è stata concepita lunga.

Il bello deve ancora arrivare. Arrivi, finalmente una porta con il cartello ”oculistica” ti verrà indicato da un passante dotato di apparato visivo funzionante, lì vicino c’è anche la macchinetta per ristorarti, hanno pensato a tutto. Entri e troverai una fila di porte, ti siedi nella sala d’aspetto… ci vuole dopo la maratona che perfino un Mentana allenato faticherebbe a compiere.

Appena esce da una porta l’infermiere gli dai la ”carta” fatta all’accettazione ….”guardi … non sono io aspetti che esca da quella porta”… finalmente esce e prende l’accettazione … aspetti fuori dalla porta!… mi scusi come ha detto? Sì, Lei deve aspettare fuori dalla porta c’è un pannello nel quale potrà leggere il suo numero…. mi scusi se sono insistente , ma questa sala d’aspetto a cosa serve? Risposta… serve a far aspettare coloro che son già stati visitati .

Bene, tornerai nel corridoio ad aspettare in piedi in mezzo al via vai del personale, vuote barelle, con morti, con vivi, in compagnia di un tabellone da leggere e dovrai farlo perché è l’unico che potrà farti entrare nell’esclusivo club oculistico dell’ospedale S. Anna di Cona (almeno nel vecchio ospedale in corso Giovecca il prof. Rossi aveva fatto installare dei megafoni per la chiamata verbale).

Poi arriva il tuo turno, finalmente un passante scopre che hai il numero dell’accettazione identico a quello del tabellone, è festa! Si parte per l’agognata visita! Il medico esamina l’occhio… non riesco a vedere il fondo della retina, infermiere gli dia le gocce per dilatare e l’accomodi fuori nella sala d’attesa… ed eccoti nella saletta d’attesa, ti sentirai un privilegiato rispetto gli altri la fuori, ti verrà in mente Mr. Bean che sbeffeggia… ma per poco!

Nella saletta manca il condizionatore, non ha finestre e fa un caldo terribile, non si respira e allora comincerai a sognare quel bel corridoio arieggiato che prima denigravi come scomodo senza sedie. Infatti tutti i locali del pronto soccorso oculistico non sono a norma, sono stati ”trovati” in emergenza quando il terremoto ha ”sfrattato” l’oculistica in corso Giovecca. Ma poi si sa come vanno le cose, il provvisorio diventa permanente, il nuovo reparto di oculistica c’è ma perché spender tanta fatica per aprirlo al pubblico ? E poi se nessuno denuncia questa cosa vuol dire che va tutto bene.

Roberto Baldisserotto

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