Economia e Lavoro
13 Marzo 2018
Sarà sfruttata la legge Madia. Ad altri sei, che non hanno tutti i requisiti della norma, sarà prolungato il contratto

Accordo sindacati-Unife. Trenta precari verso la stabilizzazione

di Redazione | 2 min

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Dentro l’uovo di Pasqua i lavoratori precari dell’Università di Ferrara troveranno una bellissima sorpresa. Grazie all’accordo siglato fra i sindacati e l’amministrazione dell’ateneo, infatti, saranno stabilizzati 36 lavoratori precari che operano all’interno di Unife, grazie allo sfruttamento della legge Madia.

Nel dettaglio, 15 sono già stati stabilizzati, altri 15 lo saranno nel corso del triennio 2018-2020, e i restanti 6, che non hanno maturato tutti i requisiti prestabiliti dalla legge Madia, vedranno un prolungamento del contratto, con la possibilità di inserimento in un futuro concorso “per dare loro una possibilità di assunzione, come a tutti gli altri” spiega il rettore di Unife Giorgio Zauli.

Un Zauli visibilmente soddisfatto, seguito a ruota dal prorettore Enrico Deidda Gagliardo, il quale afferma che “oggi si può dire che chi ha creduto sempre nell’ateneo ha fatto bene a farlo”. C’è soddisfazione anche per come si è arrivati all’accordo, frutto, prosegue Gagliardo, di uno “straordinario dialogo con le rappresentanze sindacali, un metodo che racconta come l’ateneo sia in grado di dialogare”.

“Prima di numeri – chiosa il direttore generale Giuseppe Galvan – abbiamo davanti delle persone. Siamo orgogliosi, e speriamo di aver scritto una bella pagina in modo tale che chi la legge possa vederci come degli apripista, e mi riferisco agli altri atenei e alle pubbliche amministrazioni”.

Il tavolo delle trattative, lungo e faticoso, è durato circa un anno e mezzo, ma alla fine anche le rappresentanze sindacali possono compiacersi dell’importante accordo. Egidio Grassi, Flc-Cgil plaude al fatto che Unife abbia “saputo rispondere alle esigenze di chi ha requisiti della legge Madia”, ma anche, e soprattutto, che abbia “tentato di rispondere anche a chi non ha tutti i criteri della già citata legge”.

“E’ un risultato eccezionale, frutto di un lavoro eccellente” esordisce Mauro Vitali, Cisl Università, che rivela come, durante le trattative, siano emerse più volte delle “componenti emotive”, perché molti precari “facevano parte di famiglie monoreddito, e non c’è cosa più bella che avergli dato serenità”.

A rimpolpare l’organico di Unife, fra l’altro, arriveranno anche 24 ricercatori di tipo B, frutto di un piano a livello nazionale. “Con il piano precedente ce ne avevano assegnati 11, ora sono più che raddoppiati, un riconoscimento della qualità del lavoro di ricerca dell’ateneo” afferma il rettore Zauli.

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