Spal, doppio Molina. È salvezza
I biancazzurri battono 2 a 0 il Milan Futuro strappando la permanenza in Serie C
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Torna per la sua terza edizione il Comacchio Pride, l’evento che celebra l’orgoglio, la libertà e l’inclusione nella suggestiva cornice dei canali di Comacchio
Vito Mauro Di Gaetano, accusato - insieme al padre Giuseppe - dell'omicidio di Davide Buzzi e di quello tentato di Lorenzo Piccinini, è tornato a parlare davanti alla Corte d'Assise del tribunale di Ferrara
Sono le parole che ieri (giovedì 15 maggio) davanti alla Corte d'Assise del tribunale di Ferrara - leggendo le nove pagine di dichiarazioni spontanee scritte in carcere - Giuseppe Di Gaetano, coimputato insieme al figlio Vito Mauro, ha utilizzato per provare a giustificare la 'mattanza' del bar Big Town di via Bologna
Non servono aule di tribunale quando è la piazza a reclamare giustizia. Ai piedi della Cattedrale, due manifestanti indossano le maschere grottesche di Giorgia Meloni e Benjamin Netanyahu
di Giuseppe Malatesta
Comacchio. Promuovere studi, ricerche, incontri e pubblicazioni che abbiano come comune denominatore l’analisi delle dinamiche economiche e socio-culturali che stanno investendo la città e il suo territorio: prende il via da questo ‘bisogno’ l’attività della neonata associazione ‘La città invisibile’, presentata nella cittadina lagunare dal direttivo capitanato dalla 28enne comacchiese Fiorella Arveda.
È proprio la giovane presidentessa a decifrare nome e finalità dell’associazione di promozione sociale e di un gruppo che avverte forte e urgente il tema recupero dell’identità culturale della città. “Lo faremo a partire dagli studi di Franco Cazzola, docente di storia economica che a Comacchio ha dedicato studi ricerche e riflessioni, concentrandosi sulla sua storia moderna e analizzando il suo legame con la sua storia e le sue origini”.
Proprio “nell’ottica della consapevolezza del presente e del passato, e volgendo uno sguardo funzionale al futuro”, La città invisibile intende superare facili schematismi e portare a galla la relazione creativa di Comacchio con il suo ambiente e le sue valli, riflettendo al tempo stesso sul tema del governo del territorio, nei suoi aspetti più significativi, “dal turismo di massa al consumo di suolo, passando per la pianificazione urbanistica”.
Uno sguardo critico dunque, e vigile: “Nel rispetto dell’articolo 9 della Costituzione, che disciplina la salvaguardia del patrimonio culturale e artistico – spiega Arveda – porteremo avanti un’opera di vigilanza e in alcuni casi di segnalazione, là dove venga meno questa tutela. È nostra intenzione fare un bilancio delle interpretazioni storiografiche su Comacchio e riprendere riflessioni come quelle di Serafina Salkoff, che ne ‘La città senza tempo’ mette in luce quanto sia stato tormentato il percorso storico di questa città, fino a parlare di una frattura terrorizzante tra la città e il suo ambiente”.
Fiorella Arveda
“Ci chiediamo se (e in che modo) quella frattura sia presente ancora oggi e quanto la prospettiva di sviluppo abbracciata in tempi recenti nasca da un oblio (forse mortificante) dei caratteri strutturali di questo territorio. In questo senso crediamo sia importante interrogarsi insieme, sensibilizzando i più giovani rispetto a queste tematiche e invitandoli ad una partecipazione attiva”.
Scelta studiata e coerente quella del nome dell’associazione stessa, “ispirato all’opera più bella di Calvino, il cui protagonista descrive le città come un favoloso prodotto umano che racchiudono però una propria identità, pur seguendo l’evoluzione delle loro comunità. Quale è l’anima di Comacchio? Esiste ancora? Spesso quell’anima è invisibile e ci piacerebbe indagarla”.
Utile allo scopo il primo incontro culturale programmato dall’associazione, quello con Franco Cazzola, previsto venerdì 16 marzo (alle 17.30 presso la Manifattura dei Marinati di Comacchio). Il primo di una lunga serie. “Ci piacerebbe avviare con Cazzola un percorso seminariale, un ciclo di incontri aperti a tutti in cui dialogare con gli esperti, nell’ottica di una partecipazione attiva”.
Nel direttivo de La città invisibile, anche Sandra Carli Ballola, consigliere comunale di minoranza e capogruppo della civica ‘La città futura’. Con lei Gian Franco Arveda, Ermanno Mantovani, Lorenzo Fogli, Manlio Sotgiu e Luigi Cavallari.
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