“I nostri parlamentari sono il sindacato di questo territorio per portare le istanze della gente a Roma con umiltà e determinazione”. Alan Fabbri, segretario provinciale della Lega Nord, presenta in qualità di ‘sindacalisti’ i neo deputati Maura Tomasi (Ferrara-mare) ed Emanuele Cestari (Cento-Modena), “a disposizione di tutte le amministrazioni della provincia senza pregiudizi sul colore politico”, anche se l’obiettivo ultimo è “portare a casa la Regione e la città”.
Il Carroccio – dei vincitori – festeggia il risultato dell’ultima tornata elettorale ma “non è un exploit della Lega – puntualizza il capogruppo regionale – quanto una grande conferma sul territorio perché dalle regionali del 2014 alle successive amministrative di Cento, Vigarano e Terre del Reno, abbiamo sempre ottenuto percentuali tra il 20 e il 25%”.
Facendo una carrellata del voto del 4 marzo, “la Lega si conferma il primo partito in undici Comuni” gongola Fabbri, particolarmente soddisfatto del successo “impressionante” conseguito a Ostellato (27,86%), “dove amministra un bravo sindaco come Andrea Marchi: il Pd ha sbagliato la candidatura, ha pensato con arroganza che un ministro spostasse più voti di un sindaco, mentre noi abbiamo avuto un approccio costruttivo e scelto amministratori del territorio”.
I “tre temi su cui abbiamo dato battaglia” sono immigrazione e sicurezza, “in cui abbiamo dato voce e credibilità ai ferraresi che segnalavano problemi concreti ma sottostimati dall’amministrazione come ‘percezioni'”; Salvabanche, “e qui c’è un altro errore del Pd nel candidare chi ha approvato il bail-in”; e la ricostruzione post terremoto dove nel collegio del cratere ci sono ancora migliaia di persone fuori casa e centinaia di opere ferme come l’ospedale di Bondeno, quindi il presidente Bonaccini ha compiuto lo stesso errore dell’assessore Sapigni nel dare una immagine non coerente e distorta della realtà”. Ma “percentuali così alte – aggiunge Fabbri – le abbiamo ottenute sui temi della flat tax e abolizione della legge Fornero, mentre il Pd si occupa del reddito di solidarietà che va al 45% a cittadini stranieri che rappresentano l’11% della popolazione in regione”.
“La prima cosa che farò al governo – annuncia Maura Tomasi – è chiamare gli Azzerati Carife, i sindacati degli stabilmente balneari e titolari delle concessioni di vongole per affrontare il problema della direttiva Bolkestein; mi impegnerò anche per riportare la sicurezza in città, che ormai non riconosco più, e mi batterò per le infrastrutture perché la Ferrara-mare è praticamente impraticabile”.
La “rete viaria al limite del collasso” è al centro anche dell’impegno di Emanuele Cestari che, in quanto ferroviere, si dice “scandalizzato dal dover fermare i treni per tre dita di neve”, per non parlare delle “strade provinciali che sono tutte un colabrodo, mentre Delrio dopo aver cancellato le Province fa lo sciopero della fame per lo ius soli”. Con alcuni aneddoti sulla sua “campagna elettorale in mezzo alla gente”, Cestari – che si rivolge “ai giovani e agli adulti dimenticati, senza lavoro e senza pensione” – punta a “mettere subito in circolazione i minibot perché lo Stato è il primo cattivo pagatore” e ad “avere risposte sui 24,5 miliardi presi dai deficit per salvare le due banche venete e Mps mentre altre quattro banche sono state azzerate”.
Tornando al tema immigrazione, la parlamentare intende “diminuire i tempi di attesa delle richieste d’asilo dei migranti” e “adottare strategie diverse per individuare chi è rifugiato politico (va bene il siriano, ma non il marocchino o l’egiziano; basta un po’ di volontà che non ha avuto la sinistra che ne ha fatto un business”. Tanto che Alan Fabbri annuncia un “calo drastico nel bilancio delle cooperative sociali come Camelot, Camelot e Camelot” sorride il leghista.
Ride anche il segretario comunale Nicola Lodi: “La Lega oggi vince a Ferrara, è al 24% mentre nel 2013 era a poco più del 2%, abbiamo decuplicato il risultato mentre il Pd perde 21 punti percentuali (dal 47% al 25%)”. A Tagliani, “che invece di dimettersi continua a non prendere atto della realtà, dimostrando che il Pd non ascolta i cittadini”, il segretario comunale avverte che “il prossimo sindaco di Ferrara sarà di centrodestra“, ma non si sbottona sui nomi di una possibile candidatura tra lui e Fabbri: “Sarà una persona che deve vincere per ricostruire il futuro di questa città dopo 70 anni di macerie, riportandola alla normalità”.
“Non parliamo più solo della zona Gad, ma di una Gad allargata fino al centro storico” spiega ‘Naomo’ che auspica “l’arrivo di più militari dell’esercito a passeggio di giorno e di notte per rassicurare cittadini, turisti e commercianti che chiedono più sicurezza fuori dai negozi. Non li abbandoneremo e la Lega impegnerà tutte le energie per provare a risolvere i problemi di questa città con la carta vincente Tomasi”.
E per la formazione del governo? “Salvini lo vedo determinato, confido che Mattarella abbia il buonsenso e l’onestà intellettuale di dare il mandato al centrodestra” replica Fabbri che non nasconde “la paura che dia l’incarico al M5S in accordo col Pd”, altrimenti “si fa un governo di scopo – aggiunge Cestari – per approvare una nuova legge elettorale, se no meglio tornare a casa subito”.
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