Eventi e cultura
6 Marzo 2018
Presentato al Carducci il libro di Giovanni su venti anni di lotta alla mafia: "Va visto come punto di riferimento per il suo coraggio" 

Oltre i cento passi per ricordare Peppino Impastato: “Mio fratello non era un eroe”

di Redazione | 2 min

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di Lucia Bianchini

“I ragazzi hanno oggi la possibilità di confrontarsi con chi ha vissuto e chi lotta contro le mafie che ormai non sono più localizzate in una sola regione ma sono ovunque in Italia e in Europa. L’esperienza di Giovanni, Peppino e Felicia Impastato credo abbia lasciato una traccia nella vostra sensibilità”. Con queste parole Licia Piva, dirigente scolastica del liceo Carducci ha introdotto l’incontro con Giovanni Impastato, fratello di Peppino, giovane siciliano che si oppose alla mafia e che per questo fu ucciso la notte del 9 maggio 1978, che si è svolto nella mattinata di lunedì 5 marzo nell’auditorium della scuola.

Impastato ha in questa occasione presentato il suo libro “Oltre i Cento Passi” edito da Piemme, in cui si racconta del grande lavoro di lotta, di analisi, di denuncia della famiglia di Peppino: alla base vi è la sua storia, ma si affrontano soprattutto gli ultimi venti anni, dopo l’uscita del film di Marco Tullio Giordana del 2000, dopo la costituzione dell’associazione ‘Libera’.

“Il film ci ha dato la possibilità di far conoscere la storia di Peppino in tutto il mondo nel giro di 48 ore, quando è stato presentato e premiato con il leone d’oro alla miglior sceneggiatura alla mostra del Cinema di Venezia. Abbiamo però dovuto difendere la figura di mio fratello dall’impatto mediatico – ha spiegato Impastato-: è stato mitizzato, visto come un eroe irraggiungibile. Va visto invece come un punto di riferimento per il suo coraggio, ed era un ragazzo come voi che rompe con la famiglia mafiosa”.

Oltre i cento passi vi è quindi un mondo: c’è l’associazione Casa Memoria, nata da un’esigenza di Felicia Impastato, madre di Peppino e Giovanni, che si poneva il problema della memoria e del passaggio di testimone. Casa memoria è l’abitazione di Cinisi in cui la famiglia Impastato ha vissuto. I ‘cento passi’ da casa Impastato a casa del boss Badalamenti sono stati riempiti di contenuti: ogni passo è un mattone in cui vi è una frase, un pensiero di Felicia, degli amici di Peppino, dei giudici antimafia, fino a casa Badalamenti, assegnata all’associazione dopo la legge 109 che ha confiscato i beni dei mafiosi.

“I giovani vanno presi per mano e accompagnati, messi a contatto con la storia e con la memoria, solo così li possiamo allontanare dai ‘buffoni mediatici’- ha affermato Giovanni Impastato-. Questo non vuol dire che si deve morire sui libri, ma si possono utilizzare questi mezzi, la tv e la fiction per trasmettere messaggi positivi, come è stato fatto con la fiction Rai su mia madre Felicia, ad esempio”. 

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