Addio Edgard senzattetto,
non ho molto da dire, ti ho trovato morto nel tuo giaciglio,
lo so caro Edgard che forse a pochi mancherai, ma a me tanto, il tuo viso segnato dal freddo, la neve che copriva i tuoi pantaloni, è tutto ciò che rimane di te. Scusami se forse non ho fatto abbastanza, ma ci ho messo tutto il mio impegno, ti volevo bene, sto soffrendo e piangendo Edgard, non sono arrivata in tempo, non ho potuto fare di più Edgard, quanta tristezza vi è nel mio cuore, quanta solitudine, quanta desolazione. Sai Edagard, domani tutti i giornali parleranno di te,di come te ne sei andato, ma nessuno di loro, dirà quello che posso dire io. Ci o messo molto per conquistarti, abbiamo fatto un passo alla volta, il giorno in cui ti ho potuto dare le sporte in mano senza paura, è stata una delle mie più grandi battaglie vinte. Eri amareggiato e deluso dal mondo, soffrivi in silenzio, avevi deciso tu per la tua vita, avevi deciso di essere Edgard, che non era neanche il tuo vero nome.
Ringraziavi sempre, per una doccia calda, per un pasto caldo, per le sigarette, per i vestiti a volte troppo larghi , altre volte troppo stretti, mi piaceva il tuo abbraccio, mi piaceva il tuo ringraziarmi con l’occhiolino. Mi mancherai Edgard, mancherai anche ai tuoi amici gatti che non dimenticavi mai di nutrire, i piatti lungo il tuo percorso erano il loro punto pappa, li riparavi con le coperte, e anche per loro il giaciglio era sotto la tenda, li chiamavi per nome, e loro correvano, mancherai anche a loro, la piccola equilibrista, il pirata, le sorelline, miciopuffo, e tutti gli altri. Sono andata a cercarli, si erano nascosti tutti, ma erano sotto la tenda a guardarti , anche loro Edagar ti hanno salutato come me.
Addio, è stato un onore averti per amico, ciao Eddy, semplicemente ciao.
Maria Nanetti Mazzola
Volontari di Strada