Politica
6 Febbraio 2018
"Non c'è più un settore in questa città che vada bene. Dobbiamo invertire la rotta, non perdiamo l'occasione"

Lodi (Lega) attacca Franceschini: “Il populista è lui”

di Redazione | 3 min

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Nicola Lodi (archivio)

di Martin Miraglia

Ci vogliono circa 24 ore perché la Lega cittadina reagisca al discorso di sabato pomeriggio con il quale il ministro della cultura Dario Franceschini ha presentato la propria candidatura nella sede dell’associazione Wunderkammer.

Non solo con i comunicati stampa del capogruppo in Regione Alan Fabbri che lo taccia di incarnare la ‘vecchia politica’, ma anche con una diretta su Facebook il cui l’attore principale dagli spazi della sua sede è il segretario cittadino Nicola Lodi. “Questa è una delle prime dirette di questo mese di campagna elettorale per rispondere al buon Dario Franceschini”, esordisce nel live di domenica sera in cui parla di ‘dilettanti della politica’, conferma ‘l’impegno di cambiare questa città’ e nota come a Ferrara ‘non c’è un settore che vada bene’.

Nella sua dialettica si rivolge a tratti ai suoi spettatori e ad altri direttamente al ministro. “Ieri Franceschini era molto innervosito, è il Pd a essere nervoso, tanto che Franceschini ha accusato la Lega e il sottoscritto di populismo. Voglio replicare a Franceschini dicendo che se c’è un populista qui è proprio lui, che usa le battaglie della Lega e il buonsenso dei cittadini per fare la propria campagna elettorale”, attacca in prima battuta. Per qualche altra frase mantiene la terza persona singolare riferendosi al candidato di punta del Pd mentre si tiene stretti i meriti che assegna al suo partito: “Noi abbiamo lavorato per anni nel ferrarese, abbiamo battagliato contro quello che il Pd e lo stesso Franceschini hanno sdoganato a Ferrara a cominciare dal degrado e dal crimine, alla banca Carife e al commercio: tutto quello che in questa città non va più. Se c’è un responsabile per questo degrado è proprio Franceschini”.

Al secondo degli otto minuti di filmato per Lodi è tempo di cambiare registro e di passare al ‘tu’: “Io, caro Dario, non ti ho mai visto a Ferrara, non so nemmeno come sei fatto, le uniche volte che ti ho incrociato eri scortato dalla Digos nelle auto blu mentre ti spostavi da o verso Roma. Credo che il tuo attacco di populismo sia di una bassezza unica: quello che è stato fatto a Ferrara è merito unicamente di un’attività incessante dei cittadini al fianco della Lega. Ecco perché ci mettiamo la faccia e il tempo per denunciare ciò che non avete fatto ed è sotto gli occhi di tutti. Ferrara vanta dei grossi primati in termini di insicurezza, di [mancanza di] investimenti, anche di cultura: non c’entrano nulla il Meis o le associazioni culturali che sponsorizzi”.

Poi, il messaggio si rivolge direttamente agli elettori: “Quello della sicurezza poi è un tema sentito che è della Lega Nord, chi ha battagliato è la Lega Nord, è inutile dire che l’esercito l’ha mandato Franceschini: se avesse voluto risolvere il problema della sicurezza avrebbe mandato più poliziotti e più carabinieri quattro anni fa. Siamo di fronte a una sfida importante, lo dico ai cittadini di ogni schieramento politico: abbiamo la possibilità di invertire la rotta, siamo arrivati a un punto di non ritorno e nemmeno Franceschini riuscità ad inveritre la rotta. Non perdiamo questa occasione”.

Infine, un ultimo “messaggio per Dario”: “Ferrara non vuole più cadere nel baratro in cui tu l’hai portata”.

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