Politica
31 Gennaio 2018
Le soluzioni pentastellate contro i "dati allarmanti sullo smog"

Aria irrespirabile a Ferrara, “il M5S ha un piano”

di Redazione | 3 min

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Vittorio Ferraresi

“Mentre la Germania si scandalizza per i test sui gas di scarico delle auto testati sulle persone, i cittadini della provincia di Modena e Ferrara, a loro insaputa, potrebbero essere già pronti per i test. Lo diciamo con ironica amarezza, ma i dati sono allarmanti visto che Modena è la città più inquinata di tutta l’Emilia-Romagna con ben 83 giorni di sforamento dei limiti di PM10 e 75 dei livelli di ozono mentre Ferrara ha quasi raddoppiato gli sforamenti consentiti dalla legge arrivando a 62 giorni per il PM10 e 49 per l’ozono. E anche il 2018 è iniziato col piede sbagliato, nel segno dello smog. Solo a gennaio gli sforamenti sono già quasi la metà di quelli consentiti in un intero anno”.

A parlare sono i candidati del M5S di Modena e Ferrara, tra cui Vittorio Ferraresi – che commentano così i dati del rapporto Mal’Aria 2018 di Legambiente in cui le due province risultano tra le più inquinate in Italia e in assoluto dell’Emilia-Romagna.

“Oltre al primario problema della salute dei cittadini, l’inquinamento si traduce anche in un problema economico – spiegano i candidati – non solo per il costo delle cure sanitarie ma anche per via delle multe comunitarie che presto arriveranno dato che il nostro Paese non sta rispettando i limiti di inquinamento e non sta programmando un serio piano per il miglioramento della qualità dell’aria”.

“Il Movimento 5 Stelle – ricordano i pentastellati – nell’ultima legge di bilancio aveva presentato un articolato pacchetto di emendamenti, tutti bocciati dal Pd e dalla maggioranza, che sono diventati la base del nostro programma per il risanamento dell’aria, soluzioni concrete che guardano non al prossimo anno, ma ai prossimi decenni”.

Insomma, “le domeniche ecologiche e lo stop alle auto non bastano più ma serve un’azione politica organica e strutturata: proponiamo misure per investire nelle energie rinnovabili, sviluppare il verde e la riforestazione urbana, potenziare i controlli, il monitoraggio e la ricerca ambientale, investire su mobilità sostenibile e condivisa, incrementare la flotta dei veicoli elettrici per il trasporto pubblico urbano e bloccare la costruzione di nuovi impianti inquinanti”.

“I no ingiustificati del Pd che ci hanno fatto più male sono stati quelli contro i 20 milioni di incentivi agli enti locali per promuovere il car sharing elettrico o contro 150 milioni di euro per il rinnovo del parco dei bus passando dal sistema diesel a quello elettrico o contro l’istituzione di un fondo da 20 milioni di euro per la conversione ecologica dell’agricoltura, in particolare per il contrasto delle emissioni prodotte dallo spargimento di liquami e dall’uso fertilizzanti”.

“La proposta poi che portiamo avanti da sempre – concludono – è quella di spostare le risorse pubbliche destinate alle grandi opere infrastrutturali inutili alla manutenzione e al miglioramento delle strade e delle ferrovie esistenti. Concretamente, in provincia di Modena e Ferrara dovremmo partire proprio da qui: dal destinare le risorse pubbliche previste per la Bretella di Campogalliano-Sassuolo e dal risparmio ottenuto trasformando il progetto della Cispadana in una superstrada ad investimenti utili a migliorare il trasporto merci locale con l’attivazione dello scalo merci di Marzaglia e al miglioramento delle ferrovie locali. Si tratta di misure che contemporaneamente fanno il bene della qualità dell’aria, della salute dei cittadini, della viabilità e in generale della qualità di vita del territorio”.

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