Poggio Renatico
18 Gennaio 2018
L'obiettivo terminare la ricostruzione entro il 2022, per il decennale del sisma

Poggio, la ricostruzione entra nel vivo: “Lavori per 10 milioni, si comincia subito”

di Redazione | 5 min

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L'iniziativa è organizzata dalla sezione Anpi poggese, il cui presidente, Angelo Zuccatelli, porterà i saluti prima dell'intervento di Paolo Minarelli, presidente dell'Anpi di San Pietro in Casale

di Martin Miraglia

Gianni Rizzioli e Daniele Garuti

“Le cose in cantiere sono tante, stiamo mettendo mano a tutto il comune: il parco urbano di Snam procede verso la realizzazione, presto ci sarà l’accantieramento del centro civico le cui tempistiche si riferiscono a fine mese, è già in corso il movimento dell’archivio per permettere i lavori al Castello Lambertini per i quali è stata approvata la congruità di spesa dalla Regione, insieme come per il nuovo archivio e il ponte del Torniano che inizieranno nel 2018. Stiamo parlando di lavori per 10 milioni di euro”.

Sono queste le parole con le quali il sindaco di Poggio Renatico Daniele Garuti ha presentato alla stampa mercoledì mattina le fasi finali dei lavori post-terremoto, quelle sugli edifici pubblici con gli interventi più difficili, lunghi e costosi, con forme di finanziamento diverse o che con l’occasione verranno dotati di nuove caratteristiche per adeguarsi ai tempi, e alle normative, moderne e che quindi hanno richiesto più tempo perché anche solo i progetti venissero approvati.

La deadline è quella del decennale del sisma, ovvero il 2022, data per la quale la Regione vorrebbe dichiarare conclusa la ricostruzione in tutto il territorio e che per questo ha impresso nei mesi scorsi un’accelerazione alla presentazione da parte degli enti locali della documentazione necessaria, che tutti i Comuni sono stati obbligati a presentare entro lo scorso 31 dicembre.

Il primo cantiere che si vedrà in paese sarà quello del centro civico, oggetto di una riqualificazione che inizierà nelle prossime settimane. “Il progetto è stato approvato e vale 800mila euro: 300mila vengono dalla Regione, 400mila dagli sms solidali e 100mila sono finanziati dal Comune, con i lavori che inizieranno a fine gennaio”, spiega il responsabile della ricostruzione Gianni Rizzioli che poi entra nei dettagli dell’intervento: “Si tratta di opere strutturale per riattaccare la torretta alla struttura principale, visto che per il momento è fissata al corpo grazie a una messa in sicurezza fatta dai Vigili del Fuoco nell’immediatezza del sisma. Nel frattempo seguirà un abbellimento dell’edificio con una sostituzione dei mattoncini della facciata togliendo elementi incongrui che si sono accumulati con gli anni, verrà aggiunto un ascensore nel vano scala e verranno rivisitati gli impianti”. Gli spazi antistanti alla struttura poi, verranno riconsegnati alla cittadinanza togliendoli alle auto: il parcheggio non sarà consentito e arredi urbani ne consentiranno l’utilizzo come spazi di aggregazione. Per il completamento dei lavori servirà un anno.

Stanno invece andando avanti i lavori per il parco urbano situato dietro le scuole medie e preso in carico da Snam come compensazione ambientale per l’aggiunta di una turbina alla centrale di compressione del gas. “I lavori sono iniziati, nonostante il ritardo causato dal ritrovamento di ordigni bellici nel suolo. Per l’estate dovrebbe essere fruibile”, spiega Garuti, mentre Rizzioli fa notare come siano completate anche le pratiche di reperimento di fondi per il ponte del Torniano sulla Provinciale 25 che collega Poggio e Gallo a San Bartolomeo. Anche per quest’opera, di proprietà del consorzio di bonifica, i lavori – dal costo di 400mila euro finanziati dalla Regione – partiranno tra la fine del mese e la prima metà di febbraio e dureranno un anno per consentire un’opera più duratura nel tempo facendola poggiare su terreni meno cedevoli.

Per le ex scuole elementari è stata ottenuta la congruità di spessa per due milioni e mezzo di euro: 1.1 ce li metterà il Comune, 1.4 la Regione. Lì i lavori, che si spera possano partire nel corso dell’anno – rimane infatti da indire tutto il bando di gara – si concentreranno sul rinforzo strutturale e sulla rivisitazione degli impianti e si prenderanno circa due anni. Crolli infatti, nella struttura, non ce ne furono, e per questo ad opera ultimata si pensa a una rotazione degli istituti: le elementari troveranno posto nelle attuali scuole medie, le medie verranno ospitate in questi nuovi ambienti e la struttura temporanea delle elementari – quella attuale – diventerà la futura scuola materna.

Rimane il punto Castello e archivio. I documenti stanno venendo prelevati in questi periodi dagli archivisti per essere portati a Vignola fino all’ultimazione dei lavori. Il Castello Lambertini non verrà ricostruito come un falso storico, ma la torre verrà ricostruita “con un’anima in acciaio che darà il senso della muratura da lontano, e al suo interno verrà allestito il museo del Castello”. Poi, al suo interno, ritorneranno la sala CCC ad uso pubblico, la Polizia Municipale e la medicina di gruppo e gli ambulatori al piano terra, mentre a quello superiore troverà spazio la biblioteca e le associazioni, oltre alla sala Rossa di alta rappresentanza. “Qui arriva la chicca”, aggiunge Rizzioli, “verranno resi visitabili i sotterranei, con la possibilità di girare sotto le vecchie volte, in una specie di imbarcadero poggese”. I lavori, che per certi versi si potrebbero definire già in corso, visto che all’interno sono già stati effettuati dei puntellamenti per mettere in sicurezza la struttura, costeranno 7.2 milioni di euro, e partiranno a pieno regime a metà 2019 per una durata di tre anni.

Tra le opere minori l’archivio, la cui gara entro fine anno e verrà finanziato completamente dal Comune, che verrà aperto dopo 12 mesi di lavori; la messa in sicurezza dell’archivio comunale per 80mila euro e il nuovo Cup temporaneo nella mensa delle scuole elementari, in accordo con la dirigenza scolastica, con il progetto di medicina in rete, che dovrebbe vedere la luce prima dell’estate.

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