Politica
15 Gennaio 2018
Scontro aperto tra il direttore provinciale dell'associazione di categoria e il sindaco. Tutto nasce da un bando dell'Asp e dal confronto con Rimini

Turismo. Urban (Ascom): “Ferrara senza visione”. Tagliani: “Sai solo provocare”

di Redazione | 5 min

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È scontro aperto tra il sindaco di Ferrara, Tiziano Tagliani, e il direttore provinciale di Ascom Confcommercio, Davide Urban. Il tema è quello del turismo e, in particolare, la visione strategica della città in tale settore.

Visione che, secondo Urban, a Ferrara non c’è, soprattutto se paragonata a Rimini e alla luce di un bando di gara da circa 15 milioni pubblicato dall’Asp per l’accoglienza dei migranti, che prevede la partecipazione delle strutture ricettive per l’ospitalità (per le quali il bando prevede una spesa di circa 1,8 milioni per 12 mesi).

“Mentre a Rimini si studia un mega intervento per rifare il look al lungomare (che è bello anche così com’è oggi) a #myferrara 15 milioni a bando anche per strutture ricettive finalizzandole all’accoglienza dei migranti. Lasciatemi dire che così non funziona. Non funziona per niente – scrive Urban in un post su Facebook -. C’è in gioco il futuro della nostra città. Mentre a Rimini c’è una visione (azzardata complessa sulla quale discutere proporre, investire tempo e risorse) da noi? Cosa si propone per il futuro nostro della nostra città e del territorio? Vogliamo parlarne o ci va bene la vocazione e l’immagine che abbiamo ora. Più di vent’anni fa chi amministrava la città allora (nel bene e nel male) aveva una idea (le mura patrimonio Unesco, le grandi mostre, la città d’arte e cultura) stiamo vivendo di quelle idee. Oggi? Avanti il prossimo!”.

Non si fa attendere la reazione del sindaco Tagliani che, esplicitamente, accusa il direttore di Ascom di saper solo provocare e punta il dito sulla mancata partecipazione attiva della ‘sua’ associazione quando si è trattato di discutere il pacchetto localizzativo nuove imprese o il Patto per il Lavoro.

“Caro Davide – scrive il primo cittadino in una nota inviata anche alla stampa -, Ferrara a tuo avviso non ha visione strategica come invece Rimini che riqualifica il lungomare. In effetti la provocazione, perché solo di quelle tu sai fare, fa presa. Anche se lo capirebbe un bambino che Ferrara non ha il mare, non vive solo di turismo in quanto le nostre 400 mila presenze (stanno per diventare 500) impallidiscono a fronte dei milioni di balneanti; ma soprattutto Ferrara, solo venticinque anni fa, il turismo proprio non lo considerava. Ma su questa “piccola” differenza si può anche passare oltre, ci sono ben altre differenze che incidono e le riassumo chiedendo venia a tutti per la superficialità, nessuno si senta offeso”.

Tagliani ricorda allora le differenze tra la città estense e quella rivierasca. “In primo luogo Ferrara non è mono culturale: l’università, l’agricoltura, il petrolchimico – solo per citarne alcune – fanno si che non si possa chiedere ai cittadini di puntare con le loro risorse alla promozione di un solo settore economico. In secondo luogo Rimini non accetterebbe mai che qualcuno affermasse “vissi d’arte non di turismo” come invece una parte del mondo culturale sostiene, a mio avviso erroneamente, ma certamente a Rimini si troverebbero con la macchina segnata qui invece tocca al sindaco difendere le scelte: mai letto che una associazione abbia difeso gli investimenti sui contenitori culturali o sugli eventi cresciuti certamente in numero anche se non sempre in qualità. La stessa Cciaa non eroga i propri contributi al solo turismo e non mi risulta che tu, che la frequenti più di me, abbia mai tacciato la Camera di carenza strategica, caso mai ci vorresti un romagnolo presidente, ma questa è un’altra storia direbbe Lucarelli”.

Arriva poi una stoccata sulla tassa di soggiorno che “porta all’amico Gnassi (sindaco di Rimini, ndr), che concordo con te è un ottimo sindaco Pd, 7 milioni di euro all’anno mentre al nostro bilancio porta circa 650 mila euro, a proposito: ti ricordi i pianti greci fatti dalla tua associazione quando chiedevamo di poter avere risorse per finanziare le mostre che hanno portato in città centinaia di migliaia di visitatori?”.

“In quarto luogo – continua Tagliani – a fronte dei 133 milioni di euro sul parco del mare di Rimini hai presente quanto abbiamo investito a Ferrara su: piazza Trento Trieste-Massari, Schifanoia, Diamanti, Verdi, Mura, Meis, Castello Estense, piazza Ariostea, San Paolo? Ti invito a farlo, i dati sono sul sito del Comune, vedrai che ti sorprenderai e tutto senza chiedere un euro ai cittadini, commercianti o meno, ma con l’obiettivo di presentare la città di Ferrara al 2020 come una città inedita, che dal decennio esce rinnovata completamente, capace di una offerta culturale e turistica di primo livello, diversa da quella tumultuosa della costa, ma concreta e di sostanza, che si lascia alle spalle l’azzeramento del terremoto: non è un disegno strategico? A me pare gli somigli, senza tante chiacchiere, convegni, costosi incarichi professionali”.

“Segnalo a te, che forse non lo sai, che il Piano di Salvaguardia della Balneazione a Rimini (ribattezzato piano Parco a Mare) prevede una programmazione lungimirante: 8 progetti approvati nel 2011 dal Comune di Rimini per un importo di circa 133 milioni di euro, volti a porre finalmente rimedio al problema drammatico degli scarichi fognari a mare. La copertura finanziaria del mega intervento sarà garantita per un 20-25% dal Comune e per la restante parte da finanziamenti anticipati da Hera, Romagna Acque e Amir, che saranno poi recuperati in tariffa in circa 25 anni”, afferma ancora il sindaco che prosegue con un’altra stilettata a Urban: “In questi mesi abbiamo comunque più volte interpellato anche Ascom per avere lumi sul da farsi, ma Ascom sul pacchetto localizzativo nuove imprese, o sul Patto per il Lavoro che concretizza le strategie economiche della provincia, mi risulta non abbia prodotto una riga: abbiamo invece periodicamente assistito alle solite beghe stracittadine sulle luminarie, sui cinesi che non contano, sulle tasse che non calano e compagnia bella. Dobbiamo aspettarci presto una piano spiaggia o aspettiamo di leggerlo nei programmi di un qualche candidato a sindaco?”.

L’ultima nota, non meno polemica, Tagliani la riserva infine a ciò che sembra aver stimolato la polemica dell’Ascom: “Non ho capito cosa c’entra tutto questo con il bando Asp per l’accoglienza? Hai mescolato le mele con i costumi da bagno, ormai non mi stupisco neanche più”.

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