Lettere al Direttore
11 Gennaio 2018

Autovelox nascosti e violazione della privacy

di Redazione | 4 min

Vorrei chiarire che non ho nulla contro gli autovelox, ma sono  invece parecchio ostile a quei Sindaci che li utilizzano manipolando i limiti di velocità e mimetizzano le postazioni per ottenere maggiori riscontri economici, anche se l’art. 142 del codice della strada afferma che le postazioni di controllo debbono essere “BEN VISIBILI” rilasciando spesso foto che violano la privacy. La mia è una battaglia per la legalità, anche se sono cosciente che non otterrò nulla, sono di fronte ad business milionario per i produttori, che immettono continuamente sul mercato strumenti sempre più sofisticati, basti pensare che il nuovo autovelox di Tamara costa 150.000,00 €, e per i Sindaci che con le multe sistemano i bilanci comunali sempre più disastrati, dimenticandosi poi di sistemare le strade.

Affermo che è scorretto abbassare i limiti di velocità utilizzando le statistiche degli incidenti mortali degli ultimi vent’anni, quando la Direttiva Minniti stabilisce di farlo sulla base degli ultimi cinque anni, come del resto è scandaloso nascondere gli autovelox dietro un platano, considerato che dalla sentenza n. 22158 del 23/05/2013 della Sezione Penale della Cassazione emerge che l’occultamento dell’autovelox costituisce truffa contro gli automobilisti.

È poi di questi giorni la notizia del Sindaco di Adria, che di fronte all’annullamento di una sanzione da parte del Giudice di Pace, è ricorso al Tribunale di Rovigo che, oltre confermare la cancellazione, gli ha chiesto il pagamento di una sanzione di 6.300 € per foto dell’autovelox in cui venivano ritratte anche persone estranee su veicoli che non avevano commessa alcuna infrazione.

I vecchi autovelox all’interno del classico box grigio o posti su treppiedi, troppo riconoscibili dagli automobilisti, sono stati sostituiti da quelli moderni con videocamere poste in alto e sempre più simili a lampioni di illuminazione, che scattano video e forniscono eccellenti foto disponendo in alcuni casi di sensori fino a 20 megapixel, a cui è seguita l’omologazione di autovelox bidirezionali per i quali, sempre la Direttiva Minniti, ha legalizzato la ripresa frontale dei veicoli “purché provvisti di un programma che provvede all’oscuramento automatico della zona del parabrezza per non identificare le persone che vi si trovano a bordo”.

Qualcosa è andato storto, le foto dimostrative del Costruttore coprivano interamente il parabrezza, ma quelle che ho ricevuto dimostrano il contrario, forse più i veicoli passano veloci, minori probabilità si hanno di vedere il parabrezza coperto, anche se il Produttore garantiva il funzionamento a qualsiasi velocità. Fra l’altro gli autovelox bidirezionali con la ripresa frontale non sanzionano i motocicli che hanno solo la targa posteriore.

Qualcosa non funziona a dovere anche con i moderni autovelox monodirezionali, spesso le loro foto con cono di ripresa allargato riprendono anche i conducenti e passeggeri delle autovetture che non hanno commesso alcuna infrazione, ma casualmente passano nel momento in cui scatta l’istantanea a un conducente che ha violato il limite.

A questo punto viene spontanea una domanda: perché, preso atto che la sentenza del Tribunale di Rovigo è del 2017, ma la pronuncia del Garante per i dati Personali è datata 13/12/2012, gli Agenti di Polizia Locale che visionano le immagini illecite dichiarandosi Verbalizzanti, non provvedono ad annullare le sanzioni irregolari restituendo i soldi per quelle emesse illegalmente e non fanno spegnere momentaneamente gli autovelox anomali coprendo i relativi segnali fino a quando il Costruttore non provveda a riportarli nella legalità, chiedendogli successivamente i danni?

Mi risulta che foto non proprio corrette siano state emesse dall’autovelox bidirezionale del Lido di Spina e da quelli monodirezionali di Vaccolino e Tamara, ma potrebbero essercene anche altri, mentre quello nascosto di platani è presente sulla provinciale fra Fiscaglia e Tresigallo.

Sono sempre pronto a difendere la presenza degli autovelox, che colpiscono gli eccessi di velocità, specialmente se più avanti vi è una pattuglia che ferma il veicolo e controlla la regolarità dell’assicurazione, l’uso del telefonino, l’uso delle cinture di sicurezza, la validità della patente, l’eventuale stato di ebbrezza, l’uso di occhiali, se prescritto, la revisione del veicolo, casomai con anche un’occhiata all’usura delle gomme, non dimenticando che fermando i veicoli la sanzione verrebbe fatta pagare anche ai conducenti di auto con targa straniera.

Termino ricordando l’esigenza che le regole vengano rispettate non solo da tutti i conducenti, italiani e stranieri, ma anche dai Sindaci, preso atto che il buon esempio deve partire dall’alto.

Anio Benazzi

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