Sono passati esattamente 29 anni da quando, il 2 febbraio del 1989, il killer Valeriano Forzati fa una strage nel night “Laguna Blu” di Mesola. Il “colonnello”, questo il soprannome del noto criminale ferrarese – uomo vicino alla Mala del Brenta – , fa irruzione nel locale armato di pistola e mitraglietta, con cui uccide tre persone: i gestori del night club, Ennio e Franco Massimo, e Ada Marzia Turri, 27 anni, fidanzata di Ennio.
Il massacro continua a Poggio Renatico dove il pluriomicida, per guadagnarsi la fuga, fredda con un colpo di pistola l’agricoltore Dino Govoni per rubargli l’auto. È la sua quarta vittima, poi fa sparire le sue tracce. Parte la caccia all’uomo – fra l’altro tra i primi sospettati dell’omicidio di Willy Branchi, poi prosciolto – ma la sua latitanza dura più di un anno.
Il 6 marzo 1990 Forzati, scappato intanto a Buenos Aires, chiama i carabinieri di Mesola per costituirsi. Viene arrestato dalla polizia argentina e trasferito nel carcere di Baires dove, dopo aver ucciso un agente di guardia, muore nel 1993 in circostanze ancora misteriose.
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