di Davide Soattin
Dopo i match con Napoli, Genoa e Fiorentina, quella contro il Torino di Sinisa Mihajlovic sarà la quarta partita del girone d’andata con affluenza record per il settore ospiti del Mazza che, se non sarà completamente esaurito, poco ci manca. I tifosi granata possessori del biglietto di Curva Est, infatti, daranno vita ad un esodo dai numeri importanti tanto che i ticket strappati in fase di prevendita sono stati ben 1.482, su un totale di 4.230 venduti.
Per i tifosi biancazzurri si prospetterà, dunque, un sabato intenso e colorato da un calcio dal sapore antico come quando campioni dal calibro di Pulici, Graziani e Meroni calcavano il rettangolo verde di Corso Piave in epoche diverse tra storia, tradizione e passione. Tutti tratti distintivi della tifoseria granata, una tifoserie calorosa che andremo a scoprire nel nostro solito focus settimanale sui supporters avversari.
STORIA. “Fedelissimi granata”. E’questo il nome del primo gruppo organizzato piemontese, nato a Torino nel 1951 e divenuto colonna portante del tifo soprattutto nel periodo di grande fermento giovanile della seconda metà degli anni sessanta, epoca in cui i membri più giovani del gruppo realizzarono ed esposero a centro curva lo striscione “Commandos Fedelissimi”, utilizzando per la prima volta un nome da guerriglia all’interno di uno stadio.
La svolta nel mondo del tifo organizzato vero e proprio però, come nel resto d’Italia, arrivò nel post partita di un infuocato Torino-Vicenza degli anni settanta, diretto in maniera maldestra dall’arbitro Lo Bello e finito con una sconfitta per i sabaudi che, in seguito alla carovana di automobili e motorini furibonde lanciate all’inseguimento del direttore di gara fino all’aeroporto, si guadagnarono in massa l’appellativo di “Ultras” dai giornali del lunedì.
Il termine utilizzato dalla stampa piacque subito ai frequentatori più giovani della curva, decisi a chiamare così il loro club, pur restando comunque fedeli e parte integrante dei “Fedelissimi granata”. La convivenza tra le due correnti di tifo però, dopo l’esonero dell’allenatore Giagnoni e la conseguente protesta univoca dei supporters alla società, venne meno nel 1973.
I “Fedelissimi” infatti, sebbene condividessero gli stessi ideali della frangia composta dai giovani, scelsero di adottare una linea più morbida nei confronti della dirigenza, dando il via così una spaccatura con gli “Ultras” che, in totale disaccordo, strapparono la tessera, uscirono dalla sede del club e scelsero un nuovo status sociale insieme ad un nome ufficialmente accettato per farsi riconoscere. Venne scelto “Maratona Club Torino Ultras Granata”.
Nel biennio tra gli anni settanta e ottanta, il tifo piemontese venne preso da modello un po’da tutto il mondo curvaiolo tanto che, una delle consuetudini piuttosto diffuse era quella di recarsi nelle grandi curve, come quella granata, per vedere con occhi propri “come si faceva” il tifo.
Tra i gruppi più celebri nati in questo periodo: i “Leoni della Maratona” (1976), a cui spettava il compito di organizzare grandi coreografie e di occuparsi dell’aspetto folkloristico, le “Squadre d’Azione Granata-S.A.G.” (1978), divenute “V^ Colonna” in seguito al giro di vite per la morte del tifoso laziale Vincenzo Paparelli nel derby di Roma, la “Gioventù Granata” (1978), gli “Eagles” (1980), i destroidi “Granata Korps” (1981) formati dalla scissione con i più orientati a sinistra “Ultras Granata” e in perenne conflitto con quest’ultimi per motivi politici e di leadership, i “Ragazzi della Maratona” (1985) e i “Viking” (1985), scioltisi nel 2007 e impegnati negli ultimi anni in scopi benefici. Tra i gruppi minori dello Stadio Comunale, invece, è giusto ricordare i “Mods”, i “Giants e i “TNT”.
Con lo scioglimento dei “Leoni della Maratona”, avvenuto negli anni novanta, il gruppo guida tornò ad essere quello degli “Ultras Granata”, affiancati da tutti quei gruppi cresciuti e sviluppatisi nei decenni precedenti fino a quando, complici i gravi incidenti di Cagliari con le forze dell’ordine e l’ondata repressiva in seguito alla morte dell’agente Filippo Raciti nel derby di Catania del 2007, i gruppi storici al timone del settore più caldo del tifo sabaudo cessarono di esistere. Senza effetto furono i tentativi falliti di alcune vecchie personalità di far nascere il “Maratona Club Torino” e la fondazione del gruppo “Torino senza scorta” da parte di ragazzi più giovani, scioltosi con insuccesso nel 2012.
Proprio a partire da quest’ultimo anno, l’idea del “Maratona Club Torino” tornò a costituire un progetto interessante, riportato alle luci della ribalta insieme alla nascita del totalmente apolitico “Gruppo Stendardi”, gruppo composto da ex appartenenti a molte fazioni organizzate della vecchia Maratona, tra cui gli “Ultras Granata”, e situato nella balconata destra del primo anello in Curva Nord. Tra le altre curiosità, dall’inizio del campionato 2013/2014, è appesa sugli spalti dello Stadio Olimpico la pezza “Estranei”, appartenente ad un gruppo distaccato dal resto della tifoseria. Il significato del nome scelto dai componenti, infatti, è proprio riconducibile alla loro estraneità dalla massa e dal sistema.
Ad oggi, i principali gruppi organizzati presenti nella Curva Nord “Maratona” e nella Curva Sud “Primavera” dello Stadio Olimpico Grande Torino sono: “Ultras Granata”, “Maratona Club Torino”, “Gruppo Stendardi” e “Estranei”.
GEMELLAGGI/AMICIZIE. I tifosi del Torino sono gemellati con la Fiorentina e hanno rapporti di amicizia con Alessandria, Ancona, Nocerina e Ascoli. In campo internazionale, rapporti di rispetto reciproco si hanno nelle partite con River Plate, Penarol, Corinthians, Millwall, Mancjester City, Liverpool, Celtic, Benfica, Nizza, Lione, Raith Rovers e Salisburgo.
RIVALITA’. La tifoseria granata sente molto la rivalità nei match con Juventus, Sampdoria, Roma, Hellas Verona, Atalanta, Roma, Bologna, Lecce, Milan, Inter, Monza, Vicenza, Piacenza, Mantova, Pescara, Napoli, Brescia, Cesena, Perugia, Venezia, Ternana e Panathinaikos.