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28 Dicembre 2017
Una soluzione al tempo stesso pratica e performante in grado di aumentare i livelli di sicurezza

Come scegliere i kit per la videosorveglianza

di Redazione | 3 min

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I kit per la videosorveglianza possono essere considerati una soluzione al tempo stesso pratica e performante in grado di aumentare i livelli di sicurezza di un’abitazione privata o di qualsiasi altro edificio. Semplici da installare, vengono proposti in molteplici alternative: ecco perché è necessario capire come sceglierli e quali aspetti tenere in considerazione in vista di un acquisto. Dal numero di canali alle funzioni a disposizione, sono tanti i parametri che devono essere valutati.

I kit di videosorveglianza IP

La versione tecnologica più valida sul mercato può essere individuata senza ombra di dubbio nei kit di videosorveglianza IP, anche tenendo conto del prezzo e delle prestazioni che vengono garantite. Si tratta di kit videosorveglianza che – come il loro nome suggerisce – fanno riferimento alla tecnologia IP: i prezzi sono più elevati rispetto ai kit analogici, ma in rapporto alle performance offerte sono comunque più che vantaggiosi, anche per la qualità delle immagini che vengono fornite. Si ricorre a questa soluzione, per esempio, nel caso in cui si ha la necessità di riprendere i volti, le targhe o altri dettagli che devono poter essere riconosciuti. In vista di un acquisto, dunque, i principali aspetti su cui ci si deve concentrare sono il numero di telecamere e la risoluzione.

I kit di videosorveglianza analogici

I kit di videosorveglianza analogici, come si è già accennato, sono molto convenienti dal punto di vista economico: anche il fattore prezzo influisce sul fatto che si tratta della soluzione più diffusa e più acquistata sul mercato. Chi non vuole spendere troppo e può coniugare un budget modesto con necessità qualitative tutto sommato ridotte può fare sicuro affidamento su una proposta di questo tipo. Per altro, non è detto che l’analogico sia sempre sinonimo di bassa qualità: basti pensare alle soluzioni garantite con le telecamere CMOS e CCD o con le telecamere analogiche 960h. Un altro aspetto positivo che vale la pena di mettere in evidenza ha a che fare con la semplicità di installazione di cui si può beneficiare; altrettanto facili sono le procedure che devono essere seguite per la configurazione. I kit analogici sono consigliati, tra l’altro, per la videosorveglianza di parcheggi o di zone in cui non c’è bisogno di dettagli troppo elevati.

I kit di videosorveglianza HD-CVI e i kit di videosorveglianza HD

Altre due proposte che assicurano risultati ottimali sono i kit HD-CVI e i kit AHD. I primi si basano sulla tecnologia HDCVI, che permette di scegliere tra 960 e 1080p. Volendo, è possibile puntare anche su soluzioni con focale motorizzata in assenza di cavi ulteriori. Con l’HDCVI, in sostanza, l’HD viene portato sul cavo coassiale: ciò vuol dire poter usufruire di immagini di alta qualità. Per quel che riguarda i kit AHD, uno dei vantaggi più significativi è rappresentato dalla compatibilità con le telecamere dei kit analogici: ecco perché non è da escludere la possibilità di ricorrere a soluzioni miste.

Per procedere all’installazione di un kit di videosorveglianza c’è bisogno di un cartello di videosorveglianza, di un tester, di un gruppo di continuità, di un cavo di rete, di un alimentatore, di una pinza, dei cavi di alimentazione, dei connettori video, di un hard disk e delle telecamere, oltre che di un registratore dotato di un numero di canali pari al numero delle telecamere stesse. Dopo che ci si è procurati tutti i componenti, assemblarli è più semplice di quel che si possa pensare: la principale accortezza deve essere quella di stendere i cavi nel miglior modo possibile, evitando la formazione di nodi che potrebbero essere fonte di inconvenienti dal punto di vista della trasmissione del segnale. Può essere utile, inoltre, numerare i cavi in ingresso e in uscita per non avere problemi con i collegamenti.

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