Cento
18 Dicembre 2017
Quattro secoli di arte in mostra a Cento. Toselli: "Opere in grande valore in attesa dell'evento sul Guercino"

Incisioni alla Rocca per festeggiare la Nativitià

di Redazione | 3 min

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Cento. Il più autentico spirito del Natale si coglie nella pregevole mostra ‘Dall’Annunciazione alla Natività. Quattro secoli di incisioni’, a cura del Comune di Cento, del Centro Studi Internazionale “Il Guercino” e della Fondazione Teatro Borgatti, inaugurata sabato 16 dicembre alla Rocca di Cento.

Le incisioni esposte abbracciano più di tre secoli d’arte, dalle scuole tedesche e fiamminghe, con le personalità di Martin Schongauer, Albrecht Dürer, Hendrick Goltzius, Luca di Leyda e Rembrandt, alle scuole italiane, con fogli di Federico Barocci, Ludovico Carracci, Elisabetta Sirani, Marcantonio Raimondi, Camillo Procaccini, Ludovico Mattioli, Carlo Maratti, Francesco Bartolozzi e Gaetano Gandolfi.

«Del tema della Natività è costellata la storia dell’arte – ha introdotto Salvatore Amelio, presidente del Centro Studi -. L’esposizione, che raccoglie incisioni di rappresentanza nazionale e internazionale e di grande qualità, è davvero straordinaria e ricca di spunti: da vedere e rivedere. Chiude in maniera preziosa l’attività espositiva 2017».

Proprio di qui ha ripreso il sindaco Fabrizio Toselli. «Questo evento si inserisce in un anno importante di lavoro con il Centro Studi, passato attraverso le esposizioni di Minguzzi, Buratti, il confronto fra Guercino e Mattia Preti, e ci apre ad un nuovo importante anno, che sarà caratterizzato dal grandissimo evento dedicato al Guercino calato nella sua città. Intanto, questa esposizione ci propone opere di grande valore, consentendoci di festeggiare nel modo migliore il Natale, all’insegna del più autentico spirito natalizio».

Un Natale in occasione del quale l’amministrazione comunale intende fare un dono speciale. «La riapertura con l’inizio del 2018 del secondo piano della Rocca – ha annunciato Toselli -, che sarà così restituito alla città». Un splendido regalo che consentirà di fruire pienamente il monumento, nella cui cappellina è stato allestito il presepe.

La presidente della Fondazione Teatro, Milena Cariani, ha rimarcato la continuità con la mostra, appena inaugurata, che ospita alla Pandurera le incisione concesse in comodato d’uso gratuito dalla Fondazione Carice: collegamento peraltro ne sono i collezionisti e appassionati d’arte Sandra e Alberto Alberghini. «E’ importante – ha sottolineato – la collaborazione fra privati che amano la cultura e fondazioni, istituzioni che la promuovono, sviluppando grazie a questa sinergia il territorio».

In questo caso il privato sono appunto Sandra e Alberto Alberghini, che non hanno mancato di ringraziare «le tre istituzioni che hanno voluto mostra sponsorizzandola con un bellissimo catalogo». L’esposizione è stata presentata da Fausto Gozzi, direttore dei Musei Civici, che ha delineato un interessante excursus dalla Matrice inchiostrata arrivare all’opera d’arte, per illustrare il mondo dell’incisione.

Fra i pezzi rari della mostra si segnala l’opera gioiosa di Albrecht Dürer ‘Sacra famiglia con le tre lepri’, l’‘Adorazione dei Magi’ di Luca di Leyda del 1513 e il foglio del 1506, eseguito dal bolognese Marcantonio Raimondi, ma con la firma di Dürer, a motivo di questo al centro di una vertenza per plagio intercorsa tra i due artisti agli inizi del Cinquecento. Si segnala anche la magnifica ‘Annunciazione’ di Federico Barocci, considerata fra i capolavori mondiali dell’incisione e naturalmente il genio di Rembrandt, qui rappresentato dalla ‘Presentazione di Gesù bambino al tempio’ del 1639/40. Il Settecento è testimoniato da autori quali Giovanni Battista Piranesi, Francesco Bartolozzi e Gaetano Gandolfi, sperimentatori di tecniche espressive nuove che fecero assomigliare sempre più le incisioni ai disegni.

Alcuni dipinti e sculture concludono il percorso iconografico di questa collezione: ci sono piccole tele di Francesco Da Ponte da Bassano e dei bolognesi Giovanni Andrea Sirani e Giovanni Gioseffo Dal Sole e la magnifica tavoletta del ferrarese Jacopo Bambini. È esposta anche una cartapesta tratta dalla famosa Madonna del Presepe attribuita a Donatello, collocata nella Chiesa di San Pietro di Cento e un Presepe policromo, attribuito al bolognese Filippo Scandellari, che ci riporta alla meravigliosa tradizione bolognese dei presepi in terracotta.

Orari di apertura: venerdì, sabato, domenica e festivi, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. L’ingresso è gratuito.

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