di Simone Pesci
I lavoratori della grande distribuzione e delle Coop sono in subbuglio. La causa è quella del contratto di lavoro, scaduto ormai da tanti, “troppi” anni per Federdistribuzione, mentre per le Coop addirittura non c’è. Per questo motivo, nel periodo prenatalizio, dove i supermercati si affollano, è stato deciso di decretare una giornata di sciopero.
Se Federdistribuzione ha indetto la giornata di sciopero il 22 dicembre, ancora nulla è deciso per i lavoratori Coop. “Lo decreteremo insieme in assemblea – informa Fabrizio Tassinati, Filcams Cgil -. Quello che è certo è che Coop sta assumendo un atteggiamento inaccettabile, provocatorio, e che la distintività cooperativa se ne va per le scale di cantina”.
Parole dure, quelle di Tassinati, al quale proprio non vanno giù “le condizioni che vorrebbe la Coop nel suo contratto, che si tramuterebbero in un peggioramento dei diritti dei lavoratori e della retribuzione”. Senza contratto nazionale i dipendenti Coop, infatti, hanno subito “un danno economico pari a 1539 euro, che saranno 2187 a luglio 2018”.
A preoccupare maggiormente i lavoratori, spiega Maria Lisa Cavallini, coordinatrice Rsu Coop Alleanza 3.0, sono gli interventi che la cooperativa vorrebbe fossero attuati sulla “malattia, che trincerandosi dietro la scusa dell’assenteismo Coop vorrebbe ridurre il pagamento dei primi 3 giorni di assenza per malattia”, e sul passaggio del divisore da 165 a 168 per tutti i dipendenti. Che, tradotto, significa “andare a toccare il pagamento delle ore supplementari”. Un danno grave per Cavallini, che spiega come “il 90% dei dipendenti sia part-time, che vede negli straordinari un miglioramento delle proprie condizioni economiche”.
A livello locale, si aderirà anche alla data scelta da Federdistribuzione il 22 dicembre. A incrociare le braccia saranno i dipendenti della grande distribuzione. “Viene applicato il contratto precedente al 2015 – esordisce Tassinati -. Qui siamo in una situazione vertenziale, a Ferrara e provincia ci si fermerà tutto il turno”.
Giorgio Zattoni, Uiltucs, evidenzia che Federdistribuzione “rifiuta di riconoscere il rinnovo del 2015”, e spiega che “è stata tolta la somma di sostegno personale per i dipendenti – bonus per acquisto libri di testo, nascita dei figli… -. In sostanza stanno abbattendo il costo del lavoro”.
Luca Benfenati, Fisascat Cisl, lancia invece un appello: “Il 22 dicembre chiediamo che, per solidarietà nei confronti dei dipendenti, non si vada a fare la spesa”.
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