di Giuseppe Malatesta
Comacchio. Sarà un viaggio migratorio lungo mesi quello che attende le anguille comacchiesi selezionate per la ricostituzione della specie: dal mare dei sette lidi al Mar dei Sargassi, nei Caraibi, lì dove intere popolazioni di anguille proveniente da ogni parte del mondo riconoscono il luogo ideale alla loro riproduzione.
In partenza, in rappresentanza della specie comacchiese e come previsto dalla normativa europea, gli esemplari sessualmente maturi, nati e cresciuti in valle, di età compresa tra i 6 e gli 8 anni. “Un’azione che rientra nel piano di gestione regionale e nazionale – ricorda Mattia Lanzoni, del Dipartimento di Scienze Ambientali dell’Università di Ferrara – e nelle linee guida per la tutela dell’anguilla europea, inserita nella lista rossa dello Iucn nel 2013 come specie in pericolo critico di estinzione”.
Quello realizzato oggi, dopo oltre 20 anni dal precedente, è il primo rilascio in Regione, in un habitat particolarmente favorevole allo sviluppo biologico dell’anguilla europea. “Nelle valli comacchiesi gli esemplari raggiungono una maturità sessuale più velocemente, già a 6 anni, grazie alle condizioni ambientali ottimali” aggiunge l’esperto, ricordando come la produzione nel sito in questione sia triplicata negli ultimi anni grazie ad un efficace piano di gestione delle acque e alle azioni specifiche di tutela.
Un segnale positivo, “il primo dopo un ventennio – nota il sindaco nonché presidente del Parco Marco Fabbri – che dimostra l’efficacia di un governo delle valli che non è più solo demandato all’esperienza dei capovalle e degli operatori locali ma coinvolge la ricerca scientifica ed esperti di più campi”.
A conclusione di un periodo di monitoraggio di impatto ambientale che ha visto dal 2015 la collaborazione di Parco, Università di Ferrara, Regione e Comune di Comacchio “raccogliamo i frutti di una serie di interventi a favore della tutela della biodiversità e della conservazione di questa specie”. Esprime soddisfazione anche Maria Pia Pagliarusco, direttrice del Parco Delta Po, l’ente a cui “verrà affidata la regia complessiva delle Valli”.
In prima linea non manca la Regione Emilia Romagna, che “mantiene alta l’attenzione sul comparto vallivo e sul territorio lagunare. Le politiche messe in campo stanno pagando” dice la consigliera Marcella Zappaterra. E sul Parco unico: “Siamo tutti al lavoro per costruire un’intesa efficace con il Veneto. Se questi sono i traguardi che riusciamo a raggiungere da soli, auspico che presto i risultati possano migliorare ulteriormente”.
“Siamo di fronte ad un fatto straordinario” commenta infine il vicesindaco Denis Fantinuoli, ringraziando quanti con grande spirito di squadra sono coinvolti quotidianamente e con dedizione in “un lavoro di controllo e presidio di una specie ittica che per noi rappresenta la tradizione, la gioia e il dolore di una comunità”.
La speranza per le anguille in partenza è ora quella che riescano a giungere nei Sargassi e che i loro piccoli possano, seguendo la corrente inversa, far ritorno nelle Valli tra circa 12/14 mesi.
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