Spal
11 Dicembre 2017
Gara vibrante al “Mazza”, nel giorno della festa dei 110 anni di storia spallina. I biancazzurri vanno sotto per due volte, ma trovano il pari insperato nel finale. Fischi e contestazioni per Borriello

Spal, pareggio batticuore

di Federico Pansini | 8 min

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(foto di Alessandro Castaldi)

Pareggio carico di emozioni al “Mazza” tra Spal ed Hellas Verona. I biancazzurri, dopo un buon primo tempo, subiscono il doppio vantaggio degli ospiti nella ripresa, venendo dominati per lunghi tratti. Poi, proprio nel finale, arriva lo scatto d’orgoglio: Paloschi accorcia ed Antenucci, su rigore, fissa il risultato sul 2 a 2. Grande festa per i 110 anni di vita del club, mentre per Borriello tanti fischi e alcuni cori di contestazione dalla Curva Ovest.

LA GARA. Spal-Verona è sfida dal sapore classico: avversari storici del passato, i veneti sono stati antagonisti dei biancazzurri per diversi anni in Lega Pro e nella passata stagione in serie B, conquistando insieme ai ragazzi di mister Semplici la promozione nel massimo campionato. E, proseguendo la tradizione di diverse stagioni dalla storia comune, anche nel torneo in corso la sfida tra Spal ed Hellas continua su percorsi ravvicinati ed in una corsa verso la salvezza che le vede concorrenti dirette in classifica.

Spal-Verona, prima ancora di una partita tutta da vivere, offre ai tifosi biancazzurri presenti al “Mazza” una parentesi all’insegna dei ricordi e della celebrazione: 1907-2017, 110 anni di vita. Una traguardo di prestigio per la società estense, che nel pre partita offre un vero e proprio show grazie al supporto del maxi schermo dove scorrono tanti momenti della storia recente di una squadra considerata simbolo della città. Simone Colombarini, acclamato dalla Curva Ovest, prende la parola e ringrazia i tanti tifosi biancazzurri e i protagonisti del passato e del presente che hanno scritto la storia spallina. E, sempre all’insegna della tradizione e della continuità, ecco un tuffo nel passato: sullo schermo dello stadio scorrono le immagini di una intervista di repertorio al Presidentissimo Paolo Mazza e si passa subito dopo alle parole del ‘pres’ di oggi, Walter Mattioli. “Passano i presidenti ma la società resta come diceva il grandissimo Mazza, vedere queste immagini riempie il cuore di emozioni. La Spal è diventata la mia vita, lavoro dalla mattina alla sera per fare in modo che questa società funzioni in tutto e per tutto, dai giovani alla prima squadra. Siamo arrivati alla serie A, dopo un lungo cammino passato per gioie e sofferenze come hanno scritto i nostri ragazzi della Curva in un loro striscione, e lo facciamo tagliando il traguardo prestigioso di 110 anni di storia. Viviamo questo sogno del massimo campionato con la consapevolezza di volerci salvare e mi sento di dire ai tifosi che il prossimo anno saremo di nuovo in serie A”.

Il momento più emozionante è quello della sfilata di tanti ex: volti del passato più o meno recente e che il popolo biancazzurro non ha dimenticato. Dai mister Galeone a Discepoli, da Zamuner a Servidei, dai freschi ex per Ghetti, Paolino Rossi, Laurenti. Poi i simboli delle squadre amatissime degli anni 70-80: Albiero, Primizio, Valoti, Cervellati. I recordman di presenze come Boldrini, e ancora Pezzato, Gibellini e tanti altri. La lista è lunghissima, gli applausi e gli olè della Curva accompagnano ogni ingresso sul terreno del “Mazza”, interrompendosi solo per una bordata di fischi all’ex presidente Gianfranco Tomasi. L’applauso dello stadio accompagna la famiglia dell’indimenticabile capitano Lucio Mongardi. Brividi, emozioni, occhi lucidi. Le ultime immagini sul maxischermo sono per la maglia storica con cui la Spal scenderà in campo.

Si arriva così al fischio d’inizio: in Curva Ovest sventola la bandiera raffigurante il volto di Federico Aldrovandi, una settimana dopo l’increscioso episodio avvenuto all’Olimpico di Roma quando il vessillo dei tifosi biancazzurri non era stato fatto entrare.

Nell’undici scelto da Semplici, Borriello vince il ballottaggio con Antenucci in attacco, Grassi e Rizzo a centrocampo vengono preferiti a Schiattarella e Mora, mente in difesa si registra il rientro di Salamon e la conferma di Cremonesi dal 1’. Sul fronte opposto Pecchia recupera, solo per la panchina, Pazzini: l’esperto attaccante toscano viene sostituito dal 1’ dal giovanissimo Kean (classe 2000).

Si gioca. Prime battute di gare favorevoli alla Spal con i biancazzurri che spingono sull’acceleratore. Molto ispirati, almeno inizialmente, Borriello e Paloschi che tengono sulle spine la difesa veronese. L’ex Atalanta è bravissimo nel giocare di sponda, mentre l’attaccante napoletano si rende pericoloso con una azione personale sul versante mancino dell’area veneta ed un cross rasoterra che Grassi in spaccata non raggiunge per questione di centimetri.

Spinge molto Lazzari sulla destra, mentre gli inserimenti di Rizzo sulla corsia opposta creano diversi grattacapi alla difesa ospite. L’Hellas agisce sostanzialmente di rimessa ma quando lo fa sa rendersi pericolosa: superato il quarto d’ora Romulo lascia sul posto Mattiello e viene abbattuto al limite da Viviani che rimedia il giallo. La prima conclusione dei gialloblù arriva poco dopo con Cerci che da posizione defilata sulla destra rientra sul mancino cercando la conclusione a giro: Gomis è attento e respinge.

La Spal replica al 21°: azione di Rizzo che con il destro a giro chiama Nicolas alla respinta corta, sulla palla si avventa Borriello che colpisce di testa da distanza ravvicinata senza riuscire però ad imporre la giusta forza alla sfera. Ritmo altissimo, con i biancazzurri che sembrano dare sempre l’impressione di maggiore pericolosità. In area veneta piovono cross a ripetizione dai due lati del campo, ma a Vicari e compagni manca sempre la stoccata decisiva, come quando al 35° Grassi e Borriello si ostacolano a pochi passi da Nicolas, e il centrocampista conclude debolmente da distanza ravvicinata.

Tra il 40° e il 42° rischia tantissimo la Spal: Kean prima mette a sedere mezza difesa estense e da ottima posizione conclude trovando Gomis prontissimo. Poi è miracoloso Lazzari, 2’ più tardi, nel fermare Romulo ad un passo dalla porta estense, dopo che il numero 2 ospite era riuscito a superare con l’aiuto di un rimpallo Vicari.

E’ l’ultima emozione della prima frazione che si chiude a reti bianche.

Non ci sono cambi ad inizio ripresa, squadre in campo con gli stessi undici.

La gara cala vistosamente di ritmo nella ripresa. Spal che attacca prevalentemente sulla corsia mancina, con Rizzo molto spesso che va ad allargarsi sulla corsia mancina. Il Verona si chiude in maniera ordinata e riparte.

Al 10° la gara si sblocca: a difesa biancazzurra schierata, la palla arriva a centro area a Cerci su cui interviene in maniera del tutto scomposta Viviani. Rocchi non ha dubbi ed indica il dischetto. Dagli undici metri si incarica della battuta lo stesso numero 10 dell’Hellas che batte implacabilmente Gomis, nonostante il portiere biancazzurro indovini l’angolo. E’ il vantaggio ospite con la Spal e per i ragazzi di mister Semplici il colpo, anche psicologicamente, è durissimo. La squadra sbanda vistosamente, gli errori si ripetono in successione. La Curva Ovest prova a scuotere Vicari e compagni, mentre arrivano anche le prime sostituzioni del match: Valoti per Kean nell’Hellas, Schiattarella e Floccari i cambi decisi da Semplici, che vanno a rilevare Rizzo ed un fischiatissimo Borriello che non aiuta certamente l’umore popolare rivolgendo un applauso ironico ai tifosi biancazzurri uscendo dal campo.

Ma le cose non migliorano per la Spal che anzi subisce il raddoppio: ripartenza ospite e difesa estense ancora piazzata male, Verde è bravissimo nel vedere e premiare l’inserimento di Caceres, controllo in area e conclusione mancina imparabile. Esultano i 700 sostenitori veronesi al “Mazza”, Spal mai vista così in difficoltà al “Mazza” in questa stagione.

Mentre Cerci alle prese con un problema muscolare lascia il posto a Pazzini, la Curva spallina mostra di non gradire affatto l’atteggiamento dei giocatori in campo, invitando la squadra estense, per la prima volta dopo diversi anni, a mostrare maggiore carattere e ad onorare i colori biancazzurri.

La reazione, tutta di nervi, della squadra di Semplici è tardiva, e seppur priva di idee, pure caratterizzata dalla sfortuna: per due volte nel giro di pochi minuti Grassi – prima in spaccata, poi di testa – si verde ribattere dal palo il gol che avrebbe potuto riaprire la gara.

Ma il calcio è strano, perché quando sembra tutto finito la partita cambia completamente: Semplici si gioca la carta della disperazione con Antenucci e i biancazzurri passano al 4-3-3.

La Spal butta il pallone in area con un lancio lungo di Vicari, Ferrari la tocca e la zampata vincente è di Paloschi che da distanza ravvicinata questa volta non lascia scampo a Nicolas. Biancazzurri di nuovo in partita e “Mazza” che all’improvviso diventa un catino rovente di tifo.

Nemmeno il tempo di rendersene conto, e arriva il pari: pallone di Schiattarella dalla destra verso il centro dell’area, Floccari è bravissimo nell’anticipare Caracciolo e il difensore veneto lo stende. Rigore, netto che in questo caso. Il “Mazza” ribolle e per un attimo trattiene il respiro: Antenucci va sul dischetto, destro rasoterra imparabile e 2 a 2 spallino. Incredibile.

4 i minuti di recupero, ci sarebbe addirittura il tempo per cercare l’impresa. La Spal sulle ali dell’energia energia ritrovata ci prova, ma rischia anche tantissimo perché proprio sul finale è Romulo a sfiorare il gol della vittoria per il Verona: decisivo ancora una volta Lazzari che si oppone a Romulo libero di concludere verso Gomis. La palla si impenna e conclude la sua corsa a pochi centimetri dal palo della porta estense.

Si chiude dunque in parità una gara incredibile, che la Spal pareva – dopo un secondo tempo giocato malamente – aver già perso e invece, grazie ad una incredibile rimontata degli ultimi minuti, rimette in piedi in extremis interrompendo la serie di sconfitte consecutive.

I giocatori ricevono gli applausi della Ovest a fischio finale, con l’invito a lottare con maggiore vigore. Ad eccezione di Borriello, a cui il cuore pulsante del tifo estense riserva cori tutt’altro che benevoli.

Nel prossimo turno biancazzurri nuovamente impegnati in una sfida salvezza: si giocherà al “Vigorito” di Benevento.

Il tabellino della gara:

Marcatori: 10’ st rig. Cerci, 24’ st Caceres, 41’ st Paloschi, 43’ st rig. Antenucci.

SPAL (352): Gomis 6.5; Cremonesi 6 (35’ st Antenucci 7), Vicari 5.5, Salamon 6; Lazzari 6.5, Rizzo 6 (22’ st Schiattarella 6), Viviani 5, Grassi 6.5, Mattiello 5.5; Paloschi 7, Borriello 4 (22’ st Floccari 7). A disp.: Meret, Marchegiani, Oikonomiu, Bellemo, Bonazzoli, Vaisanen, Schiavon, Mora, Vitale. All. Semplici 6.

H. VERONA (433): Nicolas; Caceres, Ferrari, Caracciolo, Fares; Romulo, Buchel, Bessa; Cerci (27’ st Pazzini), Kean (18’ st Valoti), Verde (35’ st Calvano). A disp.: Silvestri, Coppola, Fossati, Zuculini F., Lee, Bearzotti, Souprayen, Heurtaux, Felicioli. All. Pecchia.

Arbitro: Rocchi da Firenze 6.

Note: giornata fredda, terreno in buone condizioni. Ammoniti: Salamon, Viviani, Buchel, Borriello per gioco falloso, Caceres per perdita di tempo. Angoli:  8-6 Spal. Recupero tempo: 1’ pt, 4’ st.

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